Gela. La situazione generale dell’ospedale Vittorio Emanuele viene considerata ormai ad alto rischio. Servizi ridotti ai minimi, pazienti costretti a destreggiarsi tra disagi e tempi lunghi e una struttura che risente del tempo e dei mancati interventi. Una serie di fattori, che si protrae da anni, che è alla base della richiesta di consiglio comunale monotematico che a breve dovrebbe essere ufficializzata dalla commissione consiliare sanità. C’era stato un precedente tentativo, che poi non ebbe seguito. Il presidente Rosario Trainito, dopo le polemiche sull’esclusione della commissione dal sopralluogo per la nuova terapia intensiva, pare ormai convinto che non ci siano altre soluzioni, se non quella di portare in aula manager e politica regionale, compreso il presidente Nello Musumeci. “Nella richiesta – spiega – chiederemo la presenza di tutte le parti, compreso il presidente della Regione. Il nostro è un atto dovuto e lo facciamo per andare incontro ai pazienti che ogni giorno devono affrontare difficoltà. Questo territorio merita servizi sanitari di eccellenza e non si può sempre dare la colpa ai pochi medici che fanno sacrifici. Non ci sono concorsi e il personale è numericamente molto limitato”.
Trainito, insieme al vicepresidente della commissione Carlo Romano, aveva partecipato al vertice tenutosi a Palazzo di Città, alla presenza dei manager Asp. C’erano state rassicurazioni sugli interventi, ma ad oggi i componenti della commissione considerano necessario un confronto pubblico. “Ci vuole polso duro – aggiunge Trainito – non si può aspettare ancora, soprattutto in una fase così difficile”. Il presidente e gli altri componenti Carlo Romano, Sandra Bennici, Gaetano Orlando e Giuseppe Guastella, inoltre, pensano ad un confronto diretto con la città, mediante l’uso dei social network, così da informare anche sulla situazione Covid. Hanno più volte chiesto al sindaco interventi per predisporre misure di prevenzione, da ultimo cercando di ottenere i tamponi rapidi.
