Gela. Atteso per anni, con il rischio che diventasse l’ennesima opera pubblica incompiuta, adesso va chiuso. L’ha spiegato Domenico Nicotra, segretario nazionale dell’Osapp, riferendosi al carcere di Balate. “Il nostro organico è sotto di cinquecento unità in Sicilia, c’è un trenta per cento di malati cronici e colleghi che stanno per andare in pensione. Giarre, Piazza Armerina, Favignana e Gela sono da chiudere – ha detto intervistato da Repubblica – perché accolgono pochi detenuti a fronte di numeri spropositati di agenti penitenziari”. Insomma, inutile dislocare il poco personale a disposizione in strutture che ospitano un numero ridotto di detenuti. Meglio, invece, concentrarlo nei penitenziari più “popolati”.
Davanti al sottodimensionamento del personale di polizia penitenziaria nelle strutture siciliane, il sindacato ha avviato una fase di mobilitazione. Le “piazze” carcerarie che ribollono, almeno sull’isola, sono quelle di Palermo, Trapani e Siracusa, dove il numero di agenti di polizia penitenziaria è decisamente inferiore al numero di detenuti. Dal sindacato, così, arriva la richiesta di fare “economia”. Chiudere le piccole strutture e spostare il personale in quelle più grandi.