Gela. Negli equilibri della maggioranza, già decisamente assai instabili, entra di gran carriera la questione legata all’approvazione del nuovo regolamento di polizia mortuaria.
Uno strumento atteso da anni che, nelle sedute di lunedì e martedì sera del consiglio comunale, ha praticamente decimato
il gruppo politico favorevole al primo cittadino Angelo Fasulo.
Alla fine della seduta, quattordici consiglieri rimasti in aula si sono dovuti arrendere alla caduta del numero legale. Le assenze principali, come capita da mesi, si sono registrate tra i banchi dei consiglieri di maggioranza.
Nonostante la presenza del dirigente del settore preposto, la dottoressa Patrizia Zanone, i consiglieri in aula non sono riusciti neanche a raggiungere l’obiettivo prefissato: ovvero, votare i primi sessantasette articoli del vasto regolamento.
Non è neanche mancata un’accesa polemica verbale tra il consigliere di Grande Sud Luigi Farruggia e quello dell’Api Gioacchino Pellitteri.
Il primo intenzionato a capire se, dietro al regolamento, ci fosse un parere favorevole del responsabile del servizio igiene pubblica dell’Asp; il secondo, invece, pronto a difendere il suo operato e quello dell’intera commissione affari generali che ha dato alla luce il testo.
“Non capisco – è intervenuto Farruggia – sembra quasi che i testi redatti in presenza del consigliere Pellitteri siano praticamente intoccabili. Ho solo cercato di capire se fosse stato acquisito il parere dell’Asp”. Immediata la replica dell’esponente Api.
“Non accetto questi toni – ha ribattuto – abbiamo fatto un buon lavoro e non vedo perché bisogna sollevare polveroni legati a minuzie tecniche”. I consiglieri Piero Lo Nigro, Guido Siragusa, Giuseppe Morselli e Gaetano Trainito hanno cercato di riportare la calma e far procedere i lavori. Tentativo, però, inutile.
E’ stato proprio Siragusa a chiedere un rinvio della seduta ed evitare altre ripercussioni.
I consiglieri che sembravano poter resistere, però, hanno dovuto cedere il passo all’uscita dall’aula dello stesso Farruggia. Stesso copione, a distanza di sole ventiquattr’ore.
Nella seduta di martedì sera, infatti, diversi dubbi sono stati esposti dal capogruppo Pd Enrico Vella che, proprio da questo punto di vista, ha chiesto un rinvio al prossimo lunedì.