Gela. I magistrati della procura e i carabinieri non escludono, addirittura, che
possa essere lui uno degli armieri attivi in città, capace di modificare armi giocattolo, rendendole pienamente efficienti.
L’interrogatorio in carcere. Mirco Baio rimane in carcere. Il giudice delle indagini preliminari Lirio Conti ha convalidato l’arresto e disposto la custodia cautelare, come chiesto dai pm della procura. Ieri mattina. nel carcere di Balate, è stato sentito il quarantaduenne, arrestato sabato proprio dai carabinieri, che hanno sequestrato nella sua abitazione almeno quattro pistole, un giubbotto antiproiettile, un silenziatore, ma anche munizioni e almeno un ordigno. L’operaio, difeso dall’avvocato Vittorio Giardino, ha scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere, ma ha comunque reso dichiarazioni spontanee. Le armi, almeno in base alla sua versione, le avrebbe trovate per caso tra le campagne di contrada Spinasanta. Baio non ha precedenti penali sul fronte delle armi, come ribadito dal difensore, ed è spesso impegnato all’estero, dove svolge la sua attività lavorativa. I carabinieri sarebbero arrivati all’appartamento dell’indagato, partendo da una segnalazione. Da tempo, gli investigatori locali ipotizzano l’esistenza di una sorta di officina clandestina, utilizzata per modificare armi giocattolo. Armi che sono state utilizzate anche nei più recenti fatti di sangue, a cominciare dal tentato omicidio di Sant’Ippolito, con l’arresto di un ventiduenne che ha esploso diversi colpi di pistola contro un coetaneo. Per la difesa, però, non ci sono prove del fatto che Baio abbia potuto utilizzare le armi sequestrate né che possa essere il presunto armiere ricercato dagli investigatori. I magistrati della procura, davanti al giudice delle indagini preliminari Lirio Conti, hanno chiesto la conferma della custodia cautelare in carcere, misura contestata dal difensore dell’operaio. Baio, in ogni caso, ha ribadito di avere un regolare lavoro e di essere solo un appassionato di armi. Per ora, gli vengono contestati reati tutti legati alla detenzione illecita. Nel corso dei controlli, i carabinieri hanno sequestrato anche un quantitativo, comunque minimo, di sostanze stupefacenti.