Piove ma l’acqua delle dighe finisce in mare, gli agricoltori non ci stanno: “Presenteremo una denuncia in procura”

 
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Gela. “Un danno enorme” e adesso gli agricoltori locali

sono pronti a presentare una denuncia in procura.

L’acqua delle dighe finisce in mare. Da alcuni giorni, dopo le abbondanti piogge, sono iniziate le operazioni che consentono di alleggerire dighe come Disueri e Cimia. In sostanza, i quantitativi d’acqua che non possono essere invasati, soprattutto a causa dell’atavica precarietà dei bacini artificiali locali, finiscono in mare. “E’ assurdo, siamo stanchi – dice Liborio Scudera dell’Associazione agricoltori gelesi – perché quell’acqua non viene invasata a Cimia? Preferiscono buttarla, mentre gli agricoltori sono al collasso. In questi giorni di piogge, invece, bisognerebbe approfittarne, invasando acqua, da utilizzare quando le piogge saranno un miraggio. Stiamo preparando una denuncia da presentare anche in procura”.

Per mesi, gli agricoltori locali hanno contestato le scelte della Regione e delle istituzioni locali, compresa l’amministrazione comunale, e adesso vedono l’acqua finire in mare. “Per loro, l’acqua è da buttare perché sarebbe sporca o con troppo fango – continua Scudera – ma a noi serve. Ci sono decine di aziende agricole in ginocchio e davanti a tutto questo, c’è solo silenzio. Dov’è lo sportello per l’agricoltura che era stato promesso dal sindaco? Quando si tratta di questo comparto, tutti voltano le spalle. La soluzione non è dichiarare lo stato di calamità per siccità, ma garantire l’acqua dalle dighe. Sappiamo benissimo che quei contribuiti, qualora arrivassero, serviranno a ben poco. Invece, l’amministrazione non vuole ascoltarci e al Consorzio di bonifica nessuno sa darci spiegazioni”. Nonostante le piogge abbiano interrotto un lunghissimo periodo di siccità, per gli agricoltori locali manca ancora il lieto fine, tra dighe precarie e acqua che finisce in mare.

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