Gela. Gela città delle auto con il 70 per cento degli spostamenti che avvengono in macchina contro una media nazionale del 57.
Sono alcuni dei dati emersi al termine dell’attività d’indagine effettuata sul campo per la realizzazione del piano urbano della mobilità e che ieri pomeriggio sono stati presentati alla chiesetta San Biagio nell’ambito del convegno denominato “Verso il piano urbano della mobilità sostenibile”.
Gela, dunque, è “un’isola nell’isola” con oltre 164 mila spostamenti giornalieri di cui il 75 per cento all’interno del territorio comunale. Una città sempre più congestionata dove il cittadino passa di media dodici giorni l’anno nel traffico. Un comune anche con molti incidenti stradali: Circa 1100, infatti, gli incidenti registrati negli ultimi cinque anni dalla polizia municipale di cui il 72 per cento in auto e il 10 in motorino. Oltre 1200 feriti e un dato costante di 200 sinistri medi l’anno. Una città anche in cui camminare a piedi è difficile e pericoloso. Strade, piazze, marciapiedi spesso sono occupati da veicoli, in movimento o fermi. Un comune in cui i servizi di mobilità dedicati alle utenze deboli risultano essere di scarsa efficacia e che richiedono un generale ripensamento. Sin qui i numeri.
Ma cosa chiedono i cittadini? In base alle oltre 2200 interviste realizzate e ai 220 questionari compilati dal personale impiegato sul campo, gli abitanti chiedono innanzitutto la possibilità di utilizzo della bicicletta. Il miglioramento della manutenzione delle strade e della sicurezza stradale. Chiedono anche una limitazione del traffico privato e un potenziamento del trasporto pubblico e ferroviario. Un miglioramento delle condizioni di mobilità dei pedoni, attraverso la creazione di isole pedonali soprattutto nel centro storico e la regolamentazione del traffico di mezzi pesanti sempre nel centro abitato.
Intanto, questa mattina è prevista la proiezione del film “Young Europe” presso l’auditorium dell’istituto industriale “Morselli”. Il film di Matteo Vicino racconta la storia di quattro ragazzi europei che vivono la triste esperienza dell’incidente stradale che cambierà per sempre la loro vita.