Gela. L’iter è ancora tutto in essere e di recente il Piano regionale, per lo stralcio rifiuti urbani, è stato trasmesso a Palazzo di Città. Il sindaco Terenziano Di Stefano ha scritto all’assessorato regionale all’energia, indicando le criticità maggiori. L’amministrazione, infatti, ritiene eccessivo l’ampliamento da circa due milioni di metri cubi per la discarica Timpazzo (si prevedono due nuove vasche ma il parere della Commissione tecnica specilistica pone dei rilievi piuttosto rigidi) ed è del tutto contraria all’eventualità di termovalorizzatori sul territorio (opzione che pare ormai scartata). Il gruppo regionale del Movimento cinquestelle ha avanzato delle osservazioni, piuttosto critiche, proprio al piano regionale, nello specifico richiamando il territorio locale, che con il sistema di Timpazzo si pone tra i punti di riferimento sull’isola. Il capogruppo consiliare M5s Francesco Castellana, componente della commissione ambiente e sanità, le ha trasmesse al sindaco. I grillini sono anzitutto assai scettici rispetto alla strada che conduce, stando al governo regionale, ai termovalorizzatori sull’isola (uno nell’area palermitana e l’altro in quella catanese). “Secondo le stime temporali dello stralcio al Prgr, la messa in esercizio dovrebbe ottimisticamente avvenire nel 2028, ma considerati i tempi per l’espletamento delle procedure amministrative, le analisi sul territorio, la costruzione e il collaudo è verosimile ipotizzare uno slittamento di almeno due anni. Tale ultima considerazione pone il tema principale della riflessione sull’impatto che questo aggiornamento potrebbe avere sui territori che già ospitano discariche in funzione, come – appunto – quello del Comune di Gela. Ma vi è di più, la superiore previsione temporale deve necessariamente aprire una riflessione sugli obiettivi che la Sicilia, in quanto regione appartenente all’Unione europea, deve prendere in considerazione prima di assumere decisioni che potrebbero entrare in conflitto con la legislazione comunitaria”, riportano le osservazioni. Per i pentastellati, è netto il contrasto tra la prospettiva europea dell’European green deal e quella dei termovalorizzatori avallata dal governo siciliano. Soluzione, quest’ultima, come si ribadisce nelle osservazioni, che andrebbe a rafforzare la pressione sull’impiantistica del territorio, con la discarica e il Tmb di Timpazzo. “Anche qualora lo stralcio dovesse essere approvato, potrebbe vedere la Regione siciliana costretta a cambiare le strategie sottese al piano dei rifiuti, con la conseguenza che i territori che ospitano le discariche si vedrebbero obbligati a ricevere tutta la frazione che avrebbero dovuto bruciare i due inceneritori”, aggiungono gli esponenti M5s. Già a livello locale vengono poste delle problematiche di non poco conto, a partire dalla pressione che negli ultimi anni c’è stata sul Tmb. “L’impianto nel Comune di Gela, in più occasioni, nell’ultimo biennio, ha ricevuto rifiuti provenienti da diversi Comuni siciliani, provocando non poche difficoltà oltre che in relazione alla pressione ambientale che subisce il comprensorio della provincia di Caltanissetta, anche in termini di organizzazione dei flussi, tenuto conto che la capacità massima dell’impianto è di 60 mila tonnellate all’anno”, si legge. Sulla base delle osservazioni avanzate dal Movimento cinquestele, è chiaro che il governo regionale intenda confermare Timpazzo come sito essenziale per gli equilibri del ciclo dei rifiuti dell’isola.
“La discarica ubicata nel Comune di Gela, nel 2022, è stata tra le prime in ordine di capacità di abbancamento tra tutte quelle presenti sull’isola, con una portata complessiva di 248 mila tonnellate all’anno (pag. 78 del PRGR). Lo stralcio al piano, integralmente imperniato sulla costruzione di due inceneritori, sebbene non preveda la realizzazione di nuove discariche, dispone l’ampliamento di quelle esistenti, confermando per il territorio di Gela un impegno consistente in termini di volume di abbancamento. La relativa discarica infatti si conferma anche per l’avvenire tra le prime per dimensione dell’intero territorio regionale”, viene precisato. Il concetto è ulteriormente ribadito, “L’ampliamento previsto per la discarica di Gela corrisponde a due milioni di metri cubi, il più consistente tra tutti, ciò dimostra la volontà della Regione siciliana di avvalersi in modo consistente di questo impianto per tutto il periodo necessario alla realizzazione dei due inceneritori, dunque ulteriori sei anni, sempreché questi ultimi vengano realmente costruiti (sui dubbi circa gli ostacoli alla loro costruzioni si rivedano le considerazioni contenute nella prima parte della relazione)”, conclude il testo delle osservazioni. Sul fronte rifiuti, i grillini e il sindaco Di Stefano sembrano muoversi lungo lo stesso solco.