Gela. Ancora troppi vuoti nell’organigramma comunale e anche il piano triennale dei fabbisogni di personale, approvato dalla giunta, non risolve il problema, ma anzi interviene senza attuare un principio centrale, quello delle progressioni verticali. I sindacati vogliono un confronto urgente con il sindaco e con l’amministrazione comunale. “Permangono situazioni di grave assenza nei ruoli di funzionari istruttori amministrativi e tecnici in tutti i settori. L’assenza di personale è spesso supplita dalla continua richiesta di lavoro affatto coerente all’inquadramento giuridico del personale dipendente, in una anomala condizione che vede il personale continuamente esposto a responsabilità di rilievo non compensate dall’idonea retribuzione che avrebbe diritto di conseguire, sulla base dell’effettiva qualità e quantità del lavoro richiesto – spiega il responsabile della Fp-Cgil per la zona sud della provincia Nicola Cannizzo – con questa condizione, si impone un’urgente rivisitazione degli atti di programmazione per il triennio in corso, apparendo senz’altro necessitato il ricorso agli strumenti giuridici previsti del vigente contratto di categoria, al solo fine di vedere garantito il diritto di ogni lavoratore dipendente a svolgere le attività con la necessaria copertura degli elementi variabili della sua retribuzione, coerenti con l’effettiva qualità e quantità di lavoro a lui richiesto. Si sollecita, in tal senso, l’urgente inserimento nella delibera della giunta per il piano dei fabbisogni di quanto già previsto e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale dell’agosto 2021, legge 6 n.113 art.3 comma 1-bis”. Il sindacalista, citando la normativa, precisa che “le progressioni all’interno della stessa area avvengono, con modalità stabilite dalla contrattazione collettiva, in funzione delle capacità culturali e professionali e dell’esperienza maturata e secondo i principi di selettività, in funzione della qualità dell’attività svolta e dei risultati conseguiti, attraverso l’attribuzione di fasce di merito. Fatta salva una riserva di almeno il 50 per cento delle posizioni disponibili destinata all’accesso dall’esterno le progressioni fra le aree e, negli enti locali, anche fra qualifiche diverse, avvengono tramite procedura compativa basata sulla valutazione positiva conseguita dai dipendenti”. Si spinge per ottenere l’inserimento delle risorse per mansioni superiori, unitamente ad un più congruo piano di nuove assunzioni per i profili in atto mancanti, considerata l’ormai cronica assenza di dipendenti cui vengano assegnati delicati procedimenti. Il sindacalista Cgil ha scritto, tra gli altri, al sindaco e al segretario generale.
“Siamo disponibili ad un confronto urgente – conclude – aperto in ordine alle problematiche e alle possibili soluzioni da adottare nell’immediato, dovendo con forza ribadire che, stando così le cose, non sarà possibile garantire lo svolgimento di attività diverse e ulteriori a quelle pertinenti ai profili giuridici ed economici di attuale inquadramento del personale dipendente, senza alcuna possibilità di portare a compimento delicate fasi di procedimenti in carico ai vari settori”. Rivendicazioni che arrivano anche dalla Uil. I componenti della Rsu Alberto Cilia e Anna Federico, a loro volta hanno scritto al sindaco e al dirigente del settore risorse umane. Attendono una convocazione, per mettere sul tavolo la questione anzitutto della “progressione delle aree”, che manca nel piano triennale dei fabbisogni.