“Piano di risanamento esclude l’ampliamento di Timpazzo”, Giudice: “Regione non può violarlo”

 
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Una delle aree della discarica Timpazzo

Gela. Le sorti prossime del sito di Timpazzo potrebbero orientare le politiche sui rifiuti tracciate dal governo regionale nel piano che di recente è pervenuto anche in municipio. Il sindaco Terenziano Di Stefano, così come il gruppo del Movimento cinquestelle, si è espresso contro l’ampliamento con le due nuove vasche, previsto per oltre due milioni di metri cubi. Per il primo cittadino, si tratta di numeri eccessivi in un’area che già risente di più pressioni ambientali. L’ampliamento della piattaforma di conferimento dei rifiuti è ricompreso tra i progetti coperti con fondi Fsc, resi noti proprio dal governo regionale. Sempre fermo nelle sue posizioni si è mostrato Emilio Giudice, della Riserva Biviere. “Se non si mette al primo posto il piano di risanamento – dice – non si riuscirà mai a risolvere la questione Timpazzo. Spero che il sindaco comprenda questa indicazione. Sono disponibile ad incontrarlo, per cercare di dare un futuro diverso al territorio. Fino ad oggi, ad eccezione di contatti informali, nessuno si è fatto sentire”. Per Giudice, non si può transigere da ciò che viene dettato dal piano di risanamento, in una zona che nel tempo ha risentito dell’impatto industriale e non solo. “La Regione deve rispettare il piano di risanamento – precisa – esclude categoricamente che sul territorio si possa proseguire a far arrivare rifiuti. Solo il piano di risanamento può impedire alla Regione di continuare a fare l’esatto opposto di quello che è dettato per quest’area”.

Il responsabile della Riserva, pur non avendo troppa fiducia nelle indicazioni pervenute dalla commissione tecnica specialistica che ha posto criticità rispetto al progetto di ampliamento, ha sempre sostenuto che l’intero sito di Timpazzo è assolutamente in contrasto con ciò che è dettato per il risanamento del territorio. “Ho dato un’indicazione chiara – conclude – sono pronto ad aiutare il sindaco. Però, se si prendono strade diverse allora si farà il gioco di chi vuole questo per il territorio. Bisogna ripristinare un ordine giuridico e il risanamento viene prima di ogni altra cosa”.

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