Gela. Si sarebbe trattato solo di una ritorsione, probabilmente dovuta alla fine della loro relazione matrimoniale. Lo ha spiegato la difesa di un agricoltore locale, accusato di violenze e maltrattamenti ai danni dell’ex moglie. Il giudice Marica Marino, davanti ad una serie di testimonianze che ha del tutto smentito la versione della donna, ha emesso una decisione di assoluzione, con formula piena. Il legale dell’imputato, l’avvocato Giovanna Cassarà, ha ripercorso la lunga vicenda, sfociata poi nella pesante denuncia ai danni dell’uomo. Anche uno dei figli avrebbe reso una testimonianza non veritiera, da quanto emerso spinto dalla volontà di stare con la madre. Tutti elementi che però la difesa è riuscita a far emergere nel corso del dibattimento. Al termine della requisitoria, anche il pm Sonia Tramontana ha ammesso l’assenza di presupposti per ritenere colpevole l’agricoltore, finito al centro dell’indagine. Così, dai banchi dell’accusa è arrivata una richiesta di assoluzione. Il legale di difesa ha nuovamente toccato tutte le incongruenze emerse nella versione resa dall’ex moglie, che aveva mosso accuse di continue violenze e maltrattamenti, perpetrati durante la vita coniugale.
Un contesto familiare difficile avrebbe alimentato il racconto della donna, che inizialmente aveva scelto di costituirsi parte civile, per poi rinunciare. L’imputato ha sempre respinto ogni addebito e alla fine è passata la linea difensiva, con un dispositivo che fa cadere tutte le contestazioni che lo avevano portato a processo.
