Gela. Dovrà rispondere di falsità ideologica in atti pubblici il geometra settantatreenne Giuseppe Cascino, accusato dai magistrati della procura di aver presentato perizie tecniche alterate per accertare la regolarità di decine d’immobili risultati, successivamente, abusivi.
Il professionista, in base alle indagini svolte dal sostituto procuratore Silvia Benetti, avrebbe addirittura giurato il falso davanti ai cancellieri del tribunale. Le perizie depositate dal tecnico avrebbero consentito ai titolari degli immobili di ottenere gli allacci alla rete elettrica e quelli ad acqua e gas.
Oltre al geometra, altri venti imputati dovranno rispondere alle accuse mossegli davanti al giudice Manuela Matta. L’udienza è già stata fissata per il prossimo 25 marzo. Sono diversi i casi sospetti accertati dagli investigatori e che, di conseguenza, hanno condotto al dibattimento a carico del geometra e degli altri imputati.
La presentazione delle perizie ritenute false consentiva, sistematicamente, ai clienti del geometra di ottenere gli allacci nonostante le irregolarità.
Le prime anomalie sarebbero emerse a seguito di una serie di controlli svolti dagli agenti della polizia municipale. In sostanza, nelle perizie redatte dal tecnico si escludeva che gli immobili dei suoi clienti avessero subito modiche dopo l’entrata in vigore della legge Bucalossi del 1977 che ha introdotto l’obbligo del rilascio di concessioni edilizie per lavori da svolgere negli immobili di proprietà.
Prima dell’entrata in vigore della disciplina, infatti, era necessaria solo l’attestazione dell’effettiva proprietà senza, quindi, dover richiedere alcuna concessione. In base alle perizie redatte dal professionista, nessun intervento sarebbe stato effettuato dai clienti: in realtà, durante i sopralluoghi sarebbero emerse vere e proprie abitazioni in costruzione, con cantieri aperti pur in assenza di concessioni edilizie.
Sotto questo profilo, i clienti del geometra sono chiamati a rispondere delle false attestazioni rese pur di ottenere i regolari allacci alla rete elettrica nonché a quella idrica. Tra i difensori degli imputati, ci sono gli avvocati Giuseppe Smecca, Romina Morselli, Giovanna Cassarà, Flavio Sinatra, Giuseppe Cascino e Maurizio Scicolone.
I cantieri abusivi sono stati scoperti in diversi quartieri della città: dal centro storico a Settefarine passando per le contrade balneari di Manfria e Roccazzelle. Sia la pubblica accusa che le difese hanno già chiesto di ascoltare in aula alcuni funzionari del settore comunale urbanistica e i dirigenti delle società fornitrici di servizi essenziali.