Gela. Non ebbe responsabilità nello sversamento di idrocarburi, che secondo le accuse avrebbe contaminato una superficie da settanta metri quadrati, nell’isola 12 della raffineria Eni di contrada Piana del Signore. E’ stato pronunciato un verdetto di assoluzione nei confronti dell’allora responsabile della Soi 3 Arturo Anania. Nel corso delle verifiche, condotte dai militari della capitaneria di porto e da tecnici della Provincia di Caltanissetta, emersero la perdita e il relativo rischio di inquinamento della superficie circostante. Nonostante fosse stata imposta la bonifica, nel terreno sarebbero state presenti percentuali di arsenico e vanadio, in eccesso rispetto ai parametri. Controlli che si protrassero nel tempo. Per questa ragione, a processo è finito il referente della Soi 3. Per il pm Pamela Cellura, gli elementi raccolti nel corso del’istruttoria dibattimentale avrebbero consentito di individuare gravi omissioni da parte dell’imputato ed è stata chiesta la condanna a sei mesi di arresto, in relazione all’accusa principale legata allo sversamento. Un altro capo di imputazione, invece, sarebbe già stato prescritto. La condanna è stata chiesta anche dai legali di parte civile, gli avvocati Francesco Scarpinato e Angelo Nicotra, che si sono costituiti nel procedimento per conto del Comune, del Ministero dell’ambiente e della Regione. L’avvocato Gualtiero Cataldo, difensore di Anania, ha però illustrato nel dettaglio le ragioni che l’hanno indotto ad escludere qualsiasi responsabilità dell’imputato.
L’incarico ricoperto dal funzionario di Eni non gli avrebbe consentito di intervenire su una perdita come quella accertata durante i controlli. “Si trattò di un problema di manutenzione – ha spiegato il legale – e non di gestione”. Secondo la difesa, inoltre, sarebbero stati dubbi anche gli effetti prodotti. Sarebbero mancati parametri tali da avanzare l’ipotesi della contaminazione, come invece indicato dal pm. Il difensore ha richiamato l’esito di una relazione tecnica prodotta durante il dibattimento. Il giudice Miriam D’Amore ha assolto Anania da entrambi i capi di imputazione, compreso quello della mancata comunicazione dello sversamento.