Gela. “Una gestione seria, prudente ed efficiente”. Il sindaco Lucio Greco ha confermato che il commissario dell’Ato Cl2 in liquidazione Giuseppe Lucisano ha il suo pieno sostegno, anche in vista dell’assemblea di domani, che potrebbe condurre alla revoca. Al monotematico in consiglio, indetto sul tema, non hanno preso parte gli altri sindaci dell’Ato rifiuti (non invitati ufficialmente) né il presidente della Srr4 Vincenzo Marino (nell’elenco dei convocati). Con una nota ha fatto sapere di avere altri impegni istituzionali. Avrebbe comunque voluto un dibattito con tutti i primi cittadini. Il manager di Impianti Srr, l’ingegnere Giovanna Picone, a sua volta ha fatto sapere ufficialmente che non avrebbe partecipato, non ritenendosi parte in causa nel tema. “Dobbiamo prendere atto di alcune iniziative singolari degli altri sindaci mirate ad esautorare me e il rappresentante del Libero Consorzio di Caltanissetta – ha aggiunto Greco – hanno perso l’occasione di un confronto pubblico”. Alla convocazione ha risposto il commissario Lucisano. Ha passato in rassegna le fasi della sua gestione. “La liquidazione però è iniziata nel 2010”, ha sottolineato. Così come fatto da Greco, Lucisano ha ricordato le decisioni della giustizia amministrativa. “Il compostaggio è di proprietà dell’Ato – ha riferito – la decisione del Cga inoltre annulla tutti gli atti della Regione per quanto riguarda il passaggio alla Srr4. Purtroppo, il compostaggio doveva partire a fine gennaio e abbiamo subito incendi e danneggiamenti. Quell’impianto, con il gip che ha escluso irregolarità ambientali, è un risparmio per i Comuni, che conferiscono ad 85 euro a tonnellata e non a 140 euro a tonnellata come in altri siti”.
Il commissario ha insistito per un intervento del consulente legale di Ato che però non ha avuto la parola, “trattandosi di un dibattito politico”. Il consigliere FdI Salvatore Scerra ha voluto prendere le distanze da un clima fin troppo da “organi inquirenti”. “Non siamo in aula per dare sentenze”, ha detto rivolgendosi al sindaco Greco. Scerra ha insistito sul fatto che il dibattito si sia sviluppato “in modo monco” mancando gli altri sindaci “parti in causa”. Il consigliere Mpa Valeria Caci è stata dura nel suo intervento. “Il presidente dell’assemblea manca di rispetto al consiglio comunale e dagli altri sindaci non ci sono state iniziative di solidarietà per gli incendi e i danneggiamenti all’impianto”, ha precisato rispetto all’assenza di Marino. L’autonomista ha rimarcato le peculiarità positive della gestione Lucisano, “con risparmi per l’Ato e per i Comuni”. I lombardiani hanno sempre seguito la linea del commissario e da questo punto di vista non si discostano dall’approccio del sindaco Greco. Il meloniano Ignazio Raniolo ha esposto una serie di valutazioni, chiedendo delucidazioni a Lucisano sulle ragioni di quanto sta accadendo intorno all’impiantistica di Ato. “Qual è lo scopo? Si vuole mettere in vendita l’impianto di compostaggio? Perché non si procede con il passaggio alla Srr, non verrebbero meno diversi costi che gravano ora su Ato?”, ha riferito. Il consigliere di Azione Luigi Di Dio è ritornato sulla necessità di una valutazione generale, per non gravare sui cittadini. “Gli impianti insistono sul nostro territorio ma i cittadini sopportano costi superiori per l’assenza di una linea unitaria – ha spiegato – io sono dell’avviso, come avevo già indicato con un atto ufficiale, che Impianti dovrebbe versare delle compensazioni ambientali per l’impiantistica presente nel nostro territorio”. Il leghista Emanuele Alabiso è a sua volta intervenuto ricordando l’interrogazione dalla quale tutto è partito, da lui stesso presentata la scorsa settimana. Lucisano ha dovuto lasciare la riunione per impegni istituzionali, mentre la grillina Virginia Farruggia stava ponendo alcune domande tecniche sul sistema di compostaggio. La pentastellata ha sottolineato il deficit strutturale di un impianto che non ha la capacità di lavorare tutti i conferimenti dell’ambito e anche rispetto alla qualità del compost ha ripetuto essere “fuori specifica”. “Il sistema di compostaggio non solo va reso efficiente ma va trasferito a Timpazzo”, ha concluso.
Sul finire della seduta, ancora una volta si sono riproposte storie tese tra l’avvocato Greco e il consigliere FdI Salvatore Scerra, presidente di turno dell’assise. Il primo cittadino ha voluto ricordare di aver conosciuto Lucisano durante la gestione dell’Ipab Aldisio, “che il consigliere Scerra dovrebbe conoscere bene”, facendo richiamo all’inchiesta che ha toccato la casa di riposo e l’ex gestione privata. Scerra è stato definito “un buon musicante ma certamente non un esperto in materia legale”. Il presidente di turno ha invitato il primo cittadino a non parlare dei consiglieri. “Nessuno vuole ritardare la conclusione della liquidazione – ha concluso Greco – perchè gli altri sindaci si sono svegliati e vogliono mettere le mani sugli impianti? Il commissario Lucisano ha spiegato di voler concludere nel rispetto dei principi previsti, a tutela di Ato e dei Comuni. Perché il presidente della Srr4 non si è presentato oggi e non si presenta ai tavoli ufficiali? I sindaci chiedono cose che normativamente non sono percorribili. L’assenza del presidente della Srr è una mancanza di rispetto per il consiglio. Perché l’amministratore di Impianti non si presenta ma manda due consulenti nell’assemblea dell’Ato? Qualcuno vuole mettere le mani sulle vasche dell’Ato a Timpazzo? Il nostro territorio non si può permettere ulteriori inquinamenti e sfregi ambientali. Non lo consentirò a nessuno, costi quel che costi. Su questo dovrebbe interrogarsi il consiglio comunale. Perché questa voglia sfrenata di mettere le mani sull’Ato? Tutti dovremmo interrogarci, io per primo. La gestione di Ato, così come quella della casa di riposo “Antonietta Aldisio”, è sempre stata imperniata sulla legalità”.
“Deluso” si è definito il civico Rosario Faraci, tra i proponenti del monotematico. “Vorremo capire i costi di gestione post mortem delle vasche dismesse su chi ricadranno? – è intervenuto – abbiamo bisogno di capire qual è la visione? L’interlocuzione con Srr4 dovrebbe servire a questo. Non siamo un tribunale ma i rappresentanti di un Comune sul cui territorio sono presenti impianti ingombranti. Per noi è fondamentale. Le diatribe sul potere non ci appassionano. Vorremmo avere contezza dei bilanci. Le somme da dove vogliono prenderle? Non ci si può sottrarre al confronto. Oggi non ci sono interlocutori. Vogliamo rivedere la bozza del documento finale. Propongo di indire un nuovo monotematico. L’assemblea dell’Ato di domani dovrebbe essere stoppata per permetterci di dare un atto di indirizzo al sindaco. Questo Comune ha un debito pesante verso Ato e deve gestire impianti complessi. Abbiamo chiesto documenti che non riusciamo a reperire. Lo scontro buoni contro cattivi non ci consente di avere le idee chiare”. Per il presidente Scerra, che ha condotto buona parte della seduta, “nessuno si è sottratto al confronto nè il presidente Srr Marino nè l’amministratore di Impianti Picone”.