Gela. L’opposizione fuori dal consiglio comunale non risparmia l’affondo neppure rispetto alla visita del presidente della commissione antimafia regionale Antonello Cracolici. Dal laboratorio “PeR” si sarebbero aspettati una convocazione ampia, aperta a tutte le forze politiche, alle parti sociali e alle associazioni. “Delle due l’una, o si è trattato di una visita ufficiale delle due commissioni antimafia, quella regionale e nazionale, rappresentate dai rispettivi presidenti, oppure è stato solo un incontro con due esponenti di un partito politico, nel caso di specie il Pd. Nel primo caso – dice Miguel Donegani – pur condividendo evidentemente lo spirito dell’iniziativa, non possiamo non constatare come la stessa sia stata gestita in maniera molto approssimativa. La lotta alla criminalità appartiene, comunque dovrebbe appartenere, a tutti. Come “PeR”, ci saremmo aspettati la convocazione di tutte le forze politiche della città, di maggioranza e di opposizione, delle associazioni di volontariato, dei sindacati, degli ordini professionali, del mondo della scuola. La legalità parte dalla promozione culturale, dalla prevenzione e dalla condivisione diffusa. Più larga è la condivisione più forte é il messaggio”. Oltre a Cracolici, ha partecipato la senatrice Enza Rando, che fa parte dell’ufficio di presidenza della commissione nazionale antimafia.
“Invece si è scelto di circoscrivere il perimetro dell’iniziativa alla sola aula consiliare, per di più disertata da buona parte dei suoi componenti. È stato, a nostro avviso, un grave errore di prospettiva. Se invece si è trattato solo di un incontro politico tutto interno ad un partito di governo della città, allora ci viene da dire, tanto rumore per nulla”, conclude Donegani che del Pd è stato uno degli esponenti di lungo corso.