Per rompere la sfiducia un patto con il “nuovo” centrodestra: l’ultima mossa per salvare Messinese

 
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Gela. Un vero e proprio assalto alla diligenza, in questo caso quella del centrodestra. Per scardinare il fronte della sfiducia, che domani porta in aula la terza mozione contro il sindaco Domenico Messinese, la mossa “giusta” prende le forme di un governo della città sostenuto proprio da un nutrito gruppo di centrodestra, quello che la sfiducia non l’ha mai voluta. Non solo i fedelissimi di Musumeci ed esponenti di Energie per l’Italia (che oggi dovrebbero sciogliere l’ultima riserva) ma anche un fronte di forzisti ed ex. La venuta in città del coordinatore provinciale Michele Mancuso, che ieri ha riunito diversi uomini a lui vicini ma anche possibili new entry, sembra quasi aver messo il sigillo su un possibile patto di governo con il sindaco Domenico Messinese. Se il nuovo centrodestra riuscirà a far saltare il banco della mozione (probabilmente preparando anche nuovi ingressi) avrà in mano le sorti della giunta dell’ex grillino Messinese. Del resto, un primo assaggio si è avuto con l’arrivo in municipio di Giuseppe Licata, ex dem oggi vicino a Raffaele Carfi’ (già forzista di fiducia proprio di Michele Mancuso). Il coordinatore provinciale e deputato all’Ars contattato non ha risposto. Messinese, pur di non lasciare anticipatamente Palazzo di Città, sarebbe pronto ad abbracciare un patto di centrodestra, a questo punto garantito anche da Palermo. I grandi nodi da sciogliere sono in Forza Italia. La deputata Giusi Bartolozzi, già nelle scorse settimane, è stata chiara. La giunta Messinese è da sfiduciare. Una linea seguita dal gruppo consiliare capitanato da Salvatore Scerra che ieri infatti non avrebbe avuto alcun incontro con Mancuso. Ma se Forza Italia si rompe, allora tutto torna in gioco. Un giro vorticoso di promesse, possibili nuovi acquisti e indicazioni con il consenso, tacito e non, di una parte del centrodestra che siede alla Regione. Se questi primi vagiti di un centrodestra pro-Messinese dovessero trovare il conforto di qualche consigliere ancora indeciso, allora l’ex grillino avrà altri due anni assicurati e la tutela degli uomini del presidente Musumeci. Una lotta interna al centrodestra che adesso si tinge di sfumature di governo della città, quello da portare avanti insieme al sindaco. Sarà l’aula consiliare, domani, a sancire se questo possibile patto avrà un futuro immediato.

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