Gela. Prima, una breve assemblea, successiva all’incontro in prefettura del pomeriggio, e poi la nuova protesta. Gli operai della Turco Costruzioni hanno scelto di tornare davanti ai cancelli della raffineria Eni di contrada Piana del Signore, già da questa sera. L’incontro in prefettura non li ha coinvinti. Il numero di licenziamenti è sceso da quarantuno a trentasei, ma non ci sono ancora certezze sul riassorbimento in altre aziende, in attesa dei pagamenti dovuti dall’azienda.
Così, hanno scelto di forzare la mano, presidiando i cancelli, mentre era in atto il cambio turno della notte tra il personale del diretto dello stabilimento. Anche domani mattina, sono previste ulteriori proteste e non è da escludere il blocco degli ingressi. Il sindacato ha già preannunciato il sostegno alla mobilitazione.
la solidarietà c’è , però fino ad un certo punto.Perchè non andare a presidiare la casa di chi ha promesso che non si sarebbe perso un posto di lavoro a Gela dopo la chiusura della raffinazione?Vedi promesse Renziane e crocettiane .
andate sotto casa di crocetta ( non si perderà un posto di lavoro )