Gela. Non diciotto milioni, che è invece l’importo complessivo del Piano economico finanziario, ma poco più di nove milioni di euro all’anno. Sono queste le cifre che vengono riconosciute ad Impianti Srr per il servizio rifiuti. Il manager della società in house, Giovanna Picone, tiene a sottolinearlo, a scanso di equivoci, anche mediatici. “Ancora oggi, dopo un anno di polemiche, sento sbandierare che alla Impianti sarebbe stato consegnato un Pef da 18 milioni di euro e mi preoccupa immaginare che si faccia confusione tra il Pef e il costo del servizio – spiega – l’importo del nostro contratto è di 9.580.000 euro, per ogni anno di servizio ed è stato ridotto rispetto alla prima stesura che era di circa11.5 milioni, ridimensionando le
voci relative ad alcuni servizi. Non entro nel merito delle polemiche o degli attacchi e neanche delle famose penali per le quali ci difenderemo nelle sedi opportune ma era doveroso precisare perché questi 18 milioni di euro vengono dati come notiziona al web come somme riconosciute alla Impianti. Sono 9.580.000 euro, meno di quanto veniva riconosciuto alla precedente ditta privata, che da un importo di partenza di 6 milioni di euro arrivava con servizi aggiuntivi e straordinari a oltre 11 milioni di euro”.
Per l’amministratore di Impianti, sarebbe invece utile cambiare approccio nei rapporti tra l’azienda e i Comuni, che sono parte integrante. “È bene che si precisi ancora un volta che a differenza della precedente ditta privata, Impianti è il braccio operativo della Srr e quindi è la società dei Comuni, non contro i Comuni. Questo è un concetto che ancora oggi non riusciamo a far comprendere. Piuttosto che penalizzare una propria società e quindi sé stessi, si dovrebbe cercare di collaborare, di pensare ad un rapporto di sussidiarietà, intesa come coordinamento nella gestione congiunta. Ma questo – dice inoltre – era solo quello che speravamo avvenisse e che negli ultimi incontri con il sindaco Di Stefano stiamo cercando di mettere a frutto. Noi non ci siamo mai giustificati rispetto a quello che appare. È una società che sostiene un contratto sottodimensionato, con una città che ancora stenta a collaborare e con una burocrazia che speriamo diventi finalmente più collaborativa. Noi non vogliamo sconti ma siamo certi che i cittadini comprendano che il nostro servizio è il risultato delle scelte di chi lo ha dimensionato e che parecchi servizi aggiuntivi sono stati rivolti alla città anche in termini di pulizia straordinaria, senza intaccare l’importo del contratto sempre in un’ottica di disponibilità per il raggiungimento di un unico e condiviso obiettivo con l’amministrazione, cioè restituire una città pulita, con le risorse economiche e con il personale che il contratto dispone”.