Per il gran ritorno in serie D del Gela venduti appena 35 abbonamenti
I primi dati sono sconfortanti. Malgrado un mercato di primissimo livello la tifoseria risponde tiepida. Eppure la storia insegna che è sempre stato così.
Gela. Trentacinque. Si, avete letto bene. E’ il numero di abbonamenti venduti ad oggi dal Gela Calcio in vista del ritorno in serie D. Un numero sconfortante ma che sorprende fino ad un certo punto. La società non ha nascosto un certo disappunto per questo mancato coinvolgimento. Teoricamente ci sarebbe ancora tempo, visto che la prima di campionato in casa è prevista il 14 settembre. L’esordio sarà a Torre Annunziata sul campo del Savoia la settimana precedente.
A leggere i social sembrava che si fosse aperta la corsa al tagliando. I fatti sono un’altra cosa. Trentacinque abbonamenti sono un numero risibile, non giustificabile visti gli sforzi della società e la campagna acquisti condotta dal ds Lo Bianco e dal presidente Toti Vittoria.
Proviamo a dare una spiegazione.
Partiamo dal sunto che il tifoso gelese non ama l’abbonamento. Lo scorso anno furono 175 i tagliandi in Eccellenza. Poca cosa considerato lo squadrone di Cacciola. Si disse che era Eccellenza e che gli avversari non creavano “appeal”. Quest’anno gli avversari si chiamano Reggina, Acireale, Messina, Nissa, Savoia, Vibonese, Ragusa, Igea, Enna, Sancataldese e via discorrendo. Grandi derby che tornano, rivalità che si riaccendono. Non è bastato neanche questo.
La questione stadio.
Il Presti è un rebus. Sin qui società e Comune stanno facendo il massimo sforzo affinchè l’appalto per la riqualificazione che verrà assegnato presto non intacchi sulla fruibilità dello stadio. Può bastare allora l’idea della mancata copertura della tribuna (lo scorso anno piovve solo una-due domeniche durante le gare casalinghe) a giustificare lo scarso numero di tagliandi sin qui venduti? A voi la risposta.
Eppure non è una sorpresa. Il miglior anno della storia del Gela in C1 (non Eccellenza o serie D…) con Angelo Tuccio alla guida il dato fu ancora più sconfortante: duecento abbonamenti. Solo per sottolineare che non c’è questa abitudine. Se a Catania hanno toccato quasi i 15 mila abbonati e la Reggina in Serie D ne ha già superati oltre 2050 vuole dire che è un discorso di mentalità. Il tifoso gelese medio viene allo stadio solo per le grandi partite (play off come lo scorso anno) o i grandi derby (immaginare stadio pieno con Nissa e Acireale è facile).
Eppure comprare l’abbonamento conviene
Vale per 15 partite su 17 ed il prezzo è di 200 euro, ovvero 13 euro e pochi centesimi a partita per un posto in tribuna. Evidentemente non basta. Acquistare l’abbonamento significa anche sostenere e confortare una società giovane che vuole ben figurare anche in una agguerrita serie D con club che hanno solidità finanziare e impianti sportivi molto più competitivi rispetto a Gela.
Nessuna retorica, nessuna polemica. Abbiamo riportato numeri, fatti. Le riflessioni spettano ai tifosi che dicono di amare i colori biancazzurri.
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