Gela. La disponibilità l’avevano già formalizzata, subito dopo l’adesione al gruppo politico del presidente Nello Musumeci, e ora la confermano. Gli ex “Avanti Gela” non si tirano indietro e ritengono di avere tutte le carte in regola per rimanere in lizza, in vista delle prossime regionali. DiventeràBellissima e Fratelli d’Italia, salvo sorprese, sosterranno un’unica lista e chiaramente non potrà esserci spazio per tutti. Gli esponenti del partito della Meloni hanno già fatto capire che considerano quasi naturale avere un proprio candidato locale, che sia loro diretta espressione. Non accetterebbero soluzioni alternative, come quella che porta a DiventeràBellissima e all’ex parlamentare regionale Pino Federico, che se ci saranno tutte le condizioni è già pronto a riproporsi. “La disponibilità ci è stata chiesta e l’abbiamo data – dice il consigliere comunale Db Gabriele Pellegrino – chiaramente, non siamo noi a decidere. Se i vertici di DiventeràBellissima e quelli di Fratelli d’Italia dovessero decidere per soluzioni differenti, ne prenderemo atto, senza voler calpestare i piedi a nessuno. Noi una scelta l’abbiamo fatta e non vogliamo occupare posti, togliendoli ad altri. Se in Fratelli d’Italia non c’è ancora un’uniformità di vedute sul candidato, non è colpa nostra. Rispetteremo le decisioni che saranno assunte ma non possiamo essere d’accordo con un no a priori alla candidatura di Federico, che negli ultimi dodici anni, piaccia o meno, ha sempre dimostrato di arrivare ad oltre seimila preferenze”. Pellegrino e l’ex parlamentare Ars Federico hanno aderito lo scorso anno al progetto politico di Musumeci, lasciando l’esperimento di “Avanti Gela”. Ora, il nodo si pone su scelte che saranno comunque prese nelle stanze dei vertici di Db e FdI. Il consigliere, inoltre, conferma la collocazione all’opposizione del partito, non rivedendosi nelle scelte della giunta Greco. “Onestamente, ho sempre dato l’apertura ma non sono mai stato coinvolto – dice ancora – non ho chiesto nulla ma ero solo disposto a dare un sostegno, sempre dall’opposizione, anche se è una definizione che non mi piace. Invece, il sindaco non ha mai coinvolto proprio l’opposizione. Nelle commissioni si lavora in sinergia. Per il resto, invece, non c’è mai stato un dialogo, proprio perché il sindaco ha scelto di non dialogare”.
Il giudizio di Pellegrino, peraltro, rimane ampiamente negativo. “Non c’è bisogno di dire molto – conclude – basta valutare il programma del sindaco e da lì si capirà che ad oggi nessun punto è stato realizzato. La pulizia della città è carente. Sui rifiuti, prima c’è stato il no al servizio in house per poi ritornare indietro e autorizzarlo, perdendo quasi un anno. Non parliamo del servizio idrico, sul quale il sindaco, in campagna elettorale, si era impegnato a rescindere il contratto con Caltaqua e sappiamo tutti come è andata a finire. Siamo in una situazione nella quale anche la manutenzione ordinaria diventa un evento da reclamizzare. Può una buca ricoperta essere valutato come un successo amministrativo?”. I sostenitori di Federico, ad iniziare da Pellegrino, aspettano l’esito delle scelte strategiche dei dirigenti ma sembrano certi che di loro non si possa fare a meno, anche nella corsa per l’Ars.
Ma mi domando … Come si fa a tirare ancora in ballo un soggetto come Federico? Ma ci rendiamo conto di ciò che la nostra politica locale propone e offre? Ma stiamo scherzando? Città senza speranza.