Gela. Sarà un sabato di fine luglio piuttosto inconsueto per l’assise civica, chiamata d’urgenza a riunirsi per la presa d’atto del Piano economico finanziario del servizio rifiuti e per le relative tariffe. Un’evoluzione che magari l’amministrazione appena insediata avrebbe voluto evitare, con la scadenza per l’approvazione che scocca proprio domani. Il sindaco Terenziano Di Stefano, che peraltro ha la delega al settore ambiente, interverrà in aula, durante i lavori convocati dal presidente del consiglio comunale Paola Giudice. “Sarò un fiume in piena”, preannuncia. Il Pef e gli atti annessi, questo è il dubbio che sta maturando nelle stanze dell’amministrazione, potevano essere varati ben prima. “Ci sono state scadenze precedenti, la prima tra aprile e maggio e la seconda a giugno – sottolinea il sindaco – ho l’impressione invece che sia stato fatto ben poco da tutte le parti interessate”. Negli ultimi giorni, il sindaco appena insediato ha preso in mano il Piano economico finanziario, nella sua interezza. “Siamo riusciti, in poco meno di una settimana, a diminuire, passando da diciannove milioni a diciassette milioni di euro. L’aumento – spiega – è legato solo al passaggio del servizio, ormai interamente, da Tekra ad Impianti Srr”.
I circa diciassette milioni del Pef attuale sono il prodotto anzitutto del costo del servizio di raccolta rifiuti, che si aggira intorno ad una cifra superiore ai nove milioni di euro. Le voci che poi innalzano la quota sono quelle del conferimento in discarica e del fondo per l’accantonamento dei crediti di dubbia esigibilità. Per l’aula consiliare che ha fatto l’esordio la scorsa settimana, sarà una seduta piuttosto delicata, anche se in materia di Pef non si potrà far altro che procedere con una presa d’atto, essendo un documento quasi del tutto demandanto alla Srr4.
IL COMUNE AVEVA UBICATO NEL TERRITORIO CIRCA 800 CASSONETTI PER LA RACCOLTA DIFFERENZIATA DOVE SONO FINITI