Pef e Tari, dopo le dure polemiche Cirignotta avanza la proposta: “Un regolamento anti-evasione”

 
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Gela. Mettere da parte le polemiche politiche che si sono manifestate a seguito dell’approvazione del Pef del servizio rifiuti e delle tariffe Tari. Sembra questa la volontà del forzista Vincenzo Cirignotta che si rivolge proprio all’amministrazione comunale con una proposta specifica sul tema dell’evasione fiscale, fardello che incide negativamente sui conti municipali. “Il dibattito politico locale si sta focalizzando sul recupero dell’evasione tributaria. Una delle note dolenti che ha contribuito al dissesto finanziario è il mancato recupero dell’evasione tributaria, dovuto alla scarsa capacità di riscossione dell’wnte. Il sindaco durante la seduta consiliare sull’approvazione del Pef e delle tariffe Tari, ha dichiarato di stare valutando la possibilità di affidare il servizio di riscossione ad una ditta esterna, che potrebbe agire attraverso le ingiunzioni fiscali, uno strumento invasivo per aggredire i conti correnti dei contribuenti. L’azione di recupero che vorrebbe mettere in campo il primo cittadino è oltremodo impattante. Secondo il mio punto di vista – dice Cirignotta che è anche commercialista e revisore – i cittadini non vanno vessati ma indotti al dialogo e alla collaborazione.Da professionista, con idee liberali, l’amministrazione dovrebbe lanciare sul versante tributario la stagione della tax compliance, diretta a favorire l’adesione spontanea del contribuente all’obbligazione tributaria, attraverso massicce campagne informative. Responsabilizzare il cittadino, renderlo partecipe delle scelte politiche, avviare una nuova stagione di collaborazione, il tutto al fine di promuovere il principio dell’equità fiscale. Puntare al pagare tutti per pagare meno. E’ necessaria una fortissima campagna di sensibilizzazione dei cittadini per il pagamento dei tributi locali. Non si può caricare l’evasione tributaria su quelli che hanno già pagato, che in questo modo si vedrebbero costretti a pagare due volte”. Un concetto che aveva già espresso analizzando l’intervento di Di Stefano in aula consiliare.

A Palazzo di Città e all’amministrazione propone un regolamento anti-evasione. Ha trasmesso gli atti al municipio, rispondendo all’invito del primo cittadino, su eventuali iniziative da mettere in campo. “Uno degli strumenti per recuperare l’evasione sarebbe innanzitutto quello di dotare il Comune di un regolamento anti-evasione, contenente misure preventive per il contrasto dell’evasione dei tributi locali, sulla falsariga di quello che hanno varato altri enti locali siciliani, come il Comune di Palermo o il Comune di Siracusa. Questo regolamento trae la sua cornice giuridica nell’articolo 15 ter del Decreto legge 30 aprile 2019, n. 34, che prevede “Misure preventive per sostenere il contrasto dell’evasione dei tributi locali”. Prevede che “gli enti locali competenti al rilascio di licenze, autorizzazioni, concessioni e dei relativi rinnovi, alla ricezione di segnalazioni certificate di inizio attività’, uniche o condizionate, concernenti attività’ commerciali o produttive possono disporre, con norma regolamentare, che il rilascio o il rinnovo e la permanenza in esercizio siano subordinati alla verifica della regolarità’ del pagamento dei tributi locali da parte dei soggetti richiedenti”. Il regolamento – continua – troverebbe la sua applicazione nei confronti dei contribuenti che, esercitando attività commerciali o produttive, si trovino in posizione di irregolarità tributaria, per il mancato pagamento dei tributi locali. Nella fattispecie, nel caso in cui sia verificata a carico del contribuente una irregolarità tributaria che configuri la violazione di omesso-parziale versamento dei tributi, per un importo minimo che dovrà essere definito dal consiglio comunale in sede regolamentare, il settore tributi procederebbe a segnalare periodicamente con cadenza mensile le irregolarità tributarie al settore Suap. L’ufficio competente provvederà a notificare al contribuente interessato apposita comunicazione preventiva di avvio del procedimento di sospensione dell’attività di cui alle licenze, autorizzazioni, concessioni o altro atto similare e alle segnalazioni certificate di inizio attività, con la Scia, assegnando un termine di 60 giorni per la regolarizzazione dei debiti tributari. Decorso infruttuosamente tale termine, entro i 15 giorni successivi si procederà alla emissione del provvedimento di sospensione dell’attività per un periodo di novanta giorni, ovvero sino al giorno della regolarizzazione, se antecedente, previa notifica del provvedimento da parte del Comune al contribuente interessato. Qualora il contribuente non regolarizzi la propria posizione debitoria tributaria entro il termine di cui sopra, il settore Suap procederà con determina dirigenziale alla revoca delle licenze, autorizzazioni, concessioni oppure a disporre la cessazione dell’attività in caso di Scia. I contribuenti morosi potranno procedere a regolarizzare la propria posizione debitoria con le procedure previste dai rispettivi regolamenti comunali, ravvedimento operoso, rateizzazione. Chiaramente un provvedimento di questa portata, deve passare da una interlocuzione con le associazioni datoriali, le quali avranno anche il compito di sensibilizzare gli iscritti all’adempimento spontaneo delle obbligazioni tributarie. Dotare l’amministrazione di uno strumento più efficace per combattere l’altissima evasione è certamente importante. Tuttavia, per non aggravare una situazione economica che colpisce famiglie ed imprese, è necessario aprire un dialogo forte fra amministrazione e cittadini, individuando tempi e modalità di pagamento adeguati, personalizzati e dilazionati che premino coloro che decidono di mettersi in regola. Dialogo e collaborazione, in un momento difficile non solo per l’ente ma anche per cittadini ed imprese, devono essere i criteri sui quali improntare il rapporto fisco-contribuente”. L’ultima valutazione appare quasi consequenziale. “In caso di approvazione del regolamento anti-evasione, l’amministrazione dovrà riorganizzare e potenziare il servizio di riscossione dei tributi dal punto di vista logistico e di risorse umane”, conclude.

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