Gela. Fino a martedì prossimo, quando è in programma la seduta per discutere la mozione di sfiducia al sindaco Lucio Greco, le giornate saranno sempre più convulse a Palazzo di Città ma anche fuori, con partiti e movimenti che stanno cercando di orchestrare fino in fondo le ultime strategie. La sfiducia al sindaco, che sulla carta ha i numeri per passare, sicuramente aprirebbe una fase di ulteriori incertezze, anzitutto finanziarie. La Corte dei Conti, ad inizio settimana, ha concesso altri trenta giorni per i correttivi: termine che non va affatto preso alla leggera. All’appello mancano ancora i riaccertamenti e il rendiconto 2021, passaggi obbligati prima delle misure. In serata, all’assise civica, è prevista la discussione sul Piano economico finanziario del nuovo servizio rifiuti. Il sindaco Lucio Greco, ieri nel corso della riunione con le forze politiche convocata su sua iniziativa, ha nuovamente esposto quanto fatto fino ad oggi sul versante finanziario, anche se mancano i numeri precisi del disavanzo. I presenti, che hanno risposto all’appello, non sembra però siano stati particolarmente smossi rispetto alle convinzioni già acquisite. Il blocco di centrodestra, con o senza emergenza finanziaria, va dritto alla sfiducia e le assenze di ieri dei meloniani e dei cuffariani pare certifichino la strada intrapresa. Nelle scorse ore, il consigliere Gabriele Pellegrino, a sua volta non presente alla riunione, ha ufficializzato l’adesione proprio alla Dc, quasi chiudendo un cerchio tutto intorno all’area del centrodestra locale. Progressisti, dem e i civici di “Una Buona Idea”, sulla carta, dovrebbero andare a loro volta alla sfiducia ma pare una soluzione che avrebbero voluto evitare, in un contesto finanziario sempre più complicato e con le misure correttive che vanno trasmesse ai magistrati contabili. Un primo approccio c’era già stato e in queste ore, sicuramente prima della seduta serale di consiglio comunale, si vedranno per fare il punto. Una decisione va adottata da subito per il Piano economico finanziario del servizio rifiuti, che l’amministrazione comunale ha cercato di alleggerire con riduzioni sui capitoli per i quali era possibile intervenire. Senza Pef e tariffe Tari, come ha più volte sottolineato il sindaco e ha ribadito l’assessore al ramo Ivan Liardi, non sarà possibile sottoscrivere il contratto attuativo con Impianti Srr per il nuovo servizio rifiuti. Per l’amministrazione sarebbe uno stop pesantissimo da incassare mentre la proroga a Tekra, l’ennesima, scade a fine maggio. I gruppi di centrosinistra e i civici, probabilmente, cercheranno di capire se siano possibili soluzioni alternative alla sfiducia all’avvocato. Il centrodestra spinge in maniera insistente e per loro incamminarsi in altri sentieri potrebbe essere politicamente controproducente. La mozione di sfiducia è frutto in gran parte dei gruppi di centrodestra, che in questo modo vogliono probabilmente tagliare qualsiasi ponte con Greco in vista delle prossime amministrative. Con la sfiducia, tutto passerebbe nelle mani di un commissario fino alle urne del prossimo anno.
Tanti temono un salto nel vuoto e lo spettro del dissesto. Progressisti e civici, fino ad ora, non hanno posto conclusioni diverse da quella del sì alla mozione. Ieri, i dem hanno spiegato che con un’intesa ampia potrebbe essere valutata l’opportunità di dare più tempo al sindaco, almeno per gli atti finanziari. Un discorso analogo l’hanno fatto esponenti di “Una Buona Idea”. I democratici non disdegnerebbero soluzioni condivise con il resto del centrosinistra, iniziando invece a muoversi per la successione a Greco ma dopo la fine del suo mandato. Al momento, non ci sono indicazioni ufficiali diverse da quelle che portano alla sfiducia del primo cittadino: fino a martedì prossimo però i pronostici potrebbero anche essere smentiti.