Gela. Una valutazione politica piuttosto ad ampio raggio. Sembra questa, al momento, la tendenza assunta dal sindaco Lucio Greco, che conscio di un sostegno di un gruppo di consiglieri che non ha i numeri per autodeterminarsi, starebbe tastando il polso di chi è ormai fuori dalla sfera politica della sua amministrazione. Un primo banco di prova, come ormai è piuttosto chiaro, dovrebbe arrivare con il voto dell’assise civica al piano economico finanziario per il servizio rifiuti. Su Pef e tariffe Tari, l’avvocato Greco e il suo gruppo dovranno cercare di favorire convergenze che gli permettano di portare a casa il risultato. La Corte dei Conti non ha ancora dato risposte sulle misure che intenderà prevedere per rimettere in ordine i conti del municipio e Greco ha dovuto fare a meno di diversi pezzi dell’iniziale maggioranza. In queste ultime settimane, ha aperto ai comitati di quartiere che comunque, qualora dovessero arrivare in giunta, sicuramente non potrebbero assicurargli supporti politici. Pare che il primo cittadino abbia avuto contatti con esponenti dell’area di centrodestra, i cui partiti sono all’opposizione. Più volte, anzitutto sul Pef e sulle tariffe Tari, ha inviato tutti alla responsabilità. Teme che se il piano economico finanziario non dovesse passare potrebbero esserci danni ulteriori per l’ente, che deve barcamenarsi nelle secche della crisi di bilancio. Manca una guida stabile del settore finanziario. Le dimissioni dell’ex dirigente Alberto Depetro sono state seguite dall’interim affidato al segretario generale Loredana Patti, che ha comunque le valige pronte dato che lascerà a breve il municipio. L’unica soluzione, al momento, è affidarsi ad un dirigente a scavalco, che giunga da un altro ente. Più di qualche riflessione è stata aperta intorno all’orario di lavoro, dato che non sarà possibile procedere con un’assunzione, resa impossibile dalla crisi finanziaria. Il neo dirigente potrebbe però accettare a breve, per una fase temporanea, in attesa che la Corte dei Conti ponga le prossime tappe. In questa situazione, sembra improbabile che entro la prossima settimana, come era stato indicato con un atto di giunta, il consuntivo 2021 arrivi sul tavolo dei revisori dei conti. Più quotata sembra invece l’ipotesi che si possa accelerare sul Pef e sulle tariffe Tari. Il piano economico finanziario, che sicuramente non ha l’appoggio dell’opposizione, è stato validato la scorsa settimana dal cda della Srr4 che l’ha trasmesso in municipio. I contatti più politici del primo cittadino, in questi giorni, sembrano proprio finalizzati ad avere qualche certezza in più anche da gruppi che non si riconoscono nel suo progetto.
Uno sforzo per la città e per non aprire nuovi scenari di crisi: pare sia questa la richiesta dell’avvocato, che comunque non trascura neppure scenari più politici. Sa di non aver il sostegno dei partiti di centrodestra, tutti all’opposizione della giunta, ma si rivede nel governo Schifani e in alcuni assessori, anche vicini all’area forzista. Seppur a livello embrionale, non sembra che dagli accenni di dialogo del centrodestra ufficiale, in preparazione delle strategie per le prossime scadenze elettorali, possa esserci spazio per un Greco bis. L’avvocato va avanti cercando di impedire che le emergenze in atto affossino il municipio e le eventuali ambizioni passano in secondo mandato. Per ora, è l’aula consiliare che chiama e per i prossimi atti (a partire da Pef e Tari) il sindaco dovrà cementare l’appoggio dei suoi sostenitori, magari cercando di strappare l’impegno dell’opposizione ad un senso di responsabilità istituzionale.