Gela. Quello dei rifiuti e del relativo servizio non è mai stato un terreno facile da sondare. Ancora oggi, come dimostrano i deliberati della Corte dei Conti, le casse del municipio risentono dei costi e del peso finanziario che si è accumulato, nel tempo. “Era inevitabile che si arrivasse a una situazione di questo tipo, con i cittadini che si lamentano per l’aumento della Tari, non certo imputabile all’attuale sindaco. Però – dice il consigliere comunale Romina Morselli che è stata anche componente della commissione consiliare bilancio – ci vorrebbe onestà intellettuale da parte di chi ancora oggi riveste ruoli politici. Dovrebbero spiegare perché si è arrivati a questo punto”. L’esponente di “Un’Altra Gela”, anche alla luce delle pronunce dei magistrati contabili, ricostruisce la cronistoria, politica e non solo, che ha toccato le cifre del servizio. “Partiamo dal presupposto che durante la sindacatura Messinese, nonostante l’allora assessore al ramo Simone Siciliano spiegasse sempre nel dettaglio tutti i contenuti del piano economico finanziario, nessun pef venne approvato dall’assise civica. Io e un gruppo di altri consiglieri chiedevamo un atto di responsabilità, anche prima di arrivare al voto sulla sfiducia. I contenuti del pef per il servizio rifiuti sarebbe stato meglio affrontarli in consiglio. Quel pef, altro non era che il costo complessivo del servizio, aumentato dei quasi due milioni di euro che mancavano in quello del 2014, dell’allora giunta Fasulo. Chiedemmo, prima di passare alla sfiducia, di portare in aula gli atti finanziari più importanti. Invece, chi ha perorato la sfiducia di Messinese, inserì tra i primi punti dell’atto proprio il pef. Il commissario, ma già questo lo potevamo ampiamente prevedere, ha poi aumentato riportando il pef al costo effettivo del servizio, incrementando le tariffe Tari. Bisognerebbe assumersi le proprie responsabilità politiche. Ripeto, parliamo di esponenti che sono ancora nella politica attiva e alcuni anche in consiglio comunale”. Ieri, l’ex assessore della giunta Fasulo, l’avvocato Giuseppe Ventura, coordinatore provinciale di Italia Viva (che in giunta schiera l’assessore Cristian Malluzzo), ha escluso responsabilità di quell’amministrazione comunale sulla mole dei debiti fuori bilancio, connessi al servizio rifiuti. Il consigliere Morselli non chiama in causa, nello specifico, nessun gruppo politico, ma si riferisce ad esponenti che, sia in maggioranza che all’opposizione, sono attualmente nella politica attiva, come spiega più volte. “Non dobbiamo dimenticare – aggiunge invece Morselli – che sul tema del servizio rifiuti e dei costi lavorò una commissione di indagine, al cui interno c’erano rappresentanti dei gruppi politici, che durante la sindacatura Messinese non approvarono mai il piano economico finanziario, lasciandolo invariato al 2014. Il debito del 2014 è da collegare solo all’errore del dirigente che non inserì nel pef le somme del costo di conferimento in discarica? Fu un punto discusso durante i lavori di quella commissione di indagine. Io stessa spinsi affinchè, nella relazione finale, non si dimenticasse di inserire la possibilità che ci fossero state anche eventuali responsabilità politiche su quei due milioni di euro. Ci sono gli atti che parlano. Ancora oggi, non riesco a capire, in un pef con poche voci da inserire, come si possano dimenticare i costi del conferimento in discarica”. In quella commissione, erano rappresentati sia i gruppi di maggioranza che quelli di opposizione.
La relazione finale venne approvata, con il solo distinguo dell’allora grillino Angelo Amato, che invece presentò una propria relazione di minoranza. Le conclusioni finali furono acquisite anche dagli organi inquirenti, che non hanno mai smesso di osservare con molta attenzione l’intero comparto amministrativo, ma non solo, che ruota intorno ai rifiuti. Morselli non fa riferimenti diretti, ma di certo richiama alle proprie responsabilità politiche anche chi, ancora oggi, ha un ruolo nella politica locale, fuori e dentro l’assise civica.