“Pd, M5S e civici hanno scelto il manuale Cencelli”, D’Arma: “Ma Pci non è sull’Aventino”

 
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Gela. I comunisti, come indicato in modo netto dal segretario Nuccio Vacca, non hanno per nulla condiviso le scelte del sindaco Di Stefano che li ha depennati dalla giunta per fare spazio ai due assessori del Pd. Per i comunisti, invece, non c’è stata la chiamata del sostituto potenziale dell’ex assessore Favitta. Vacca ha contestato la tendenza di Di Stefano a “spostarsi a destra”, il silenzio “complice” dell’onorevole Di Paola e la bulimia politica del Pd, tesa ad occupare da subito tutte le posizioni. Per il presidente Pci, D’Arma, il partito ha subito una mossa unilaterale, nonostante l’apporto fornito alla coalizione. Di Stefano e il commissario di “Una Buona Idea” Licata continuano a guardare ai comunisti come alleati importanti. “E’ innegabile l’apporto logistico ricevuto. Ne abbiamo usufruito ma è al contempo innegabile lo sforzo che il nostro partito ha dovuto fare per presentare la lista, senza un contributo che ci era stato promesso. C’è un prima e un dopo l’agorà. Da tutti è stato riconosciuto il ruolo positivo del Pci e da tutti e’ stato condiviso lo spirito di un’alleanza, come base di riconoscimento politico e come prospettiva unitaria. Questo a prescindere dal dato elettorale – spiega D’Arma – c’è stato un dopo voto che ha visto solo tre forze politiche di maggioranza raggiungere il cinque per cento. Queste tre forze hanno deciso, in base al manuale Cencelli, come far valere la consistenza numerica di ogni formazione. Non sappiamo quali altri accordi scritti si siano fatti con liste che non hanno raggiunto il cinque per cento o se ci siano stati accordi con gli ultimi assessori della giunta precedente, presenti anche in questa”.

I comunisti non intendono essere subalterni né però rifugiarsi “sull’Aventino”. “La giusta reazione del segretario Nuccio Vacca è la conseguenza di un disconoscimento del ruolo del Pci, non solo per non averci permesso la continuità di rappresentanza in giunta ma anche per l’emarginazione rispetto ai temi che riguardano il territorio. Il sindaco conosce gli sforzi che ho fatto per evitare questo epilogo. Sforzi vanificati – aggiunge D’Arma – anche per aver snobbato l’incontro programmato per sabato scorso. Non è una questione personale ma politica. Non possiamo non stigmatizzare il comportamento di Pd e cinquestelle, interessati ad accaparrarsi sedie vuote. Riconosciamo che il Pd è sottostimato. Dovrebbe avere tre assessori ma non attendere verifiche generali e occupare il nostro assessorato e’ stato da miopi. Non siamo sull’Aventino, non siamo plebei in attesa di essere riconosciuti tribuni né aspettiamo la condanna dei responsabili, come nel sequestro Matteotti. Siamo parte attiva che non si sottrae all’impegno per la nostra città, a partire dalle questioni in corso, su rifiuti, spiagge, reflui, porto e dighe. Ma non possiamo apprendere tutto solo dai giornali”.

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