Gela. L’affondo, plateale, che pochi si attendevano, perlomeno lanciato dai banchi dell’assise civica, porta il simbolo del Pd. I democratici, che hanno sposato il progetto “arcobaleno” del sindaco Lucio Greco, dicendo sì alla teoria delle larghe intese, hanno fatto capire che non condividono per nulla lo slancio solitario dell’avvocato, sintetizzato nella giunta-bis. Il consigliere comunale Alessandra Ascia, oltre a lamentare l’assenza di collegialità, ha parlato di un sindaco che deve dimostrare “levatura” da capo dell’amministrazione. I dem, però, davanti ad una fase di forte incertezza per la città e con l’incubo del Coronavirus che ormai si fa sentire nella quotidianità locale, non sembrano più intenzionati a forzare la mano. Pare che l’ennesimo scontro interno ai pro-Greco, quello tra il presidente dell’assise civica Salvatore Sammito e l’assessore del Pd Grazia Robilatte, sia rientrato nell’arco di poche ore. I sintomi della crisi politica ci sono tutti, ma dalla segreteria dem c’è chi vuole smorzare la tensione. Lo fa direttamente il segretario cittadino Peppe Di Cristina, tra i primi a contestare le decisioni di Greco e convinto della necessità politica di un fronte del dissenso interno. “Non è più il momento di parlare di poltrone, che non ci hanno mai affascinato – dice – se dovessimo pensare alle regionali, che sono ancora molto lontane, allora veramente ci sarebbe un cortocircuito con la città. Noi rilanciamo solo sui temi. In ogni caso, condivido in pieno il disagio politico espresso dal consigliere comunale Alessandra Ascia”. La dirigenza del partito sta per chiudere un documento politico, che presenterà a Greco e a tutti gli alleati. Pare si tratti di una sorta di vademecum, per rilanciare l’azione amministrativa della giunta. Non è stato ancora reso pubblico, ma non mancherebbero i toni sempre piuttosto critici verso l’approccio autarchico del primo cittadino. “Lasciamo stare le polemiche strumentali – continua Di Cristina – tutti, d’ora in poi, dobbiamo dimostrare di essere all’altezza del voto che ci hanno concesso i cittadini”.
I dem sono convinti che Greco non potrà dire di no ai punti programmatici riportati nel documento, facendo leva anche sui loro contatti istituzionali, sia all’Ars che nel governo nazionale. Le ruggini sono marcate e il posizionamento politico di Greco li ha fatti vacillare, consci del fatto che possa anche saltare la copertura civica dell’intera alleanza elettorale. Aprono ad una fase di maggiore distensione, in attesa dell’eventuale rilancio del sindaco, che ha spiegato di voler dialogare con tutti gli alleati, nessuno escluso.