Gela. Nell’emergenza sanitaria che da alcuni mesi ormai connota l’intera realtà cittadina, i dem hanno scelto una linea prudente. Pochi, pochissimi, proclami pubblici. Nonostante l’addio alla maggioranza del sindaco, posizioni comuni ce ne sono e mancano all’appello attacchi all’arma bianca. Il capogruppo all’assise civica Gaetano Orlando è stato l’unico componente della commissione sanità a non appoggiare la richiesta di chiudere le scuole, seguendo una posizione difesa dal sindaco Lucio Greco, che alla fine però ha scelto di fare un passo indietro, disponendo lo stop alle attività negli istituti della città. “Sulle altre chiusure sono certamente d’accordo – dice il segretario provinciale dem Peppe Di Cristina – ma non su quella delle scuole. Non c’è alcuna prova concreta che la chiusura delle scuole riduca il contagio e in zone sicuramente più colpite, le scuole, almeno quelle primarie, sono rimaste aperte, dimostrando di non essere focolai. Chiudendo, a rimetterci sono solo gli alunni e le famiglie”. Se il nodo delle scuole rimane, per il resto le parole di Di Cristina sono piuttosto “miti” e il dialogo con Greco, nonostante la separazione, non è visto come un’ipotesi impraticabile. “Sulle prospettive della città – dice – dialoghiamo con tutti. Se chiamati alle nostre responsabilità, non ci tiriamo indietro. Il sindaco? Sia chiaro, il dialogo non sarà mai su poltrone, posti o esperti da nominare. Siamo al servizio della città. Il nostro unico orizzonte è la città”. Greco, anche dopo l’addio dei dem all’alleanza “arcobaleno”, non ha mai rotto i ponti. Non c’è un dialogo costante, ma qualche cenno di reciproco consenso si intravede. “Nel partito abbiamo scelto il senso di unità – aggiunge Di Cristina – che non significa non avere posizioni. In questa fase, dobbiamo avere la capacità di stare quadrati. Ci sono occasioni di sviluppo molto importanti per il territorio. Dobbiamo rilanciare l’esigenza che Gela venga vista come Taranto. Sono sicuro che nel governo nazionale troveremo interlocutori molto attenti”. Di Cristina e il suo gruppo di riferimento sembrano non avere del tutto staccato la spina e comunque osservano le “cose” interne al municipio. “Nonostante la nostra scelta – ammette – l’eccessiva litigiosità interna è rimasta”.
Da diverse settimane, anche se l’emergenza Covid ha messo tutto in secondo piano, c’è chi ipotizza che l’asse Pd-Greco possa riprendere forza. Certezze vere e proprie non ce ne sono assolutamente, ma Di Cristina non usa toni politicamente apocalittici, anzi. “La linea del Pd è di serietà e coerenza – dice ancora – abbiamo concorso alla vittoria di Greco e in parte ne siamo stati ispiratori. Posso dire che siamo al fianco delle questioni che riguardano la città”. Il segretario provinciale, in attesa che il congresso (bloccato dall’emergenza Covid) individui il suo successore a livello cittadino, non alza barriere nette, anche se non c’è un’apertura vera e propria a Greco. Dalle stanze dei bottoni, il Pd fa però capire che qualcosa potrebbe accadere. “Il mio rapporto è costante con il ministro Giuseppe Provenzano – conclude – e nella prospettiva dello sviluppo della città siamo pronti ad avere un ruolo importante. Ripeto, il Pd da sempre è al servizio della città”.