Gela. Il Pd ha preso tempo prima di ufficializzare la propria posizione: con l’agorà a guida Di Stefano oppure verso altre soluzioni? Il commissario Giuseppe Arancio non si è sbilanciato al momento dell’ufficializzazione della candidatura dell’ex vicesindaco civico. “Decide il partito”, ha spiegato. E’ probabile che i dem non ci saranno almeno alla presentazione ufficiale di Di Stefano, che potrebbe tenersi ad inizio della prossima settimana. “Io penso che prima di tutto bisognava fare un ragionamento interno – dice l’ex segretario cittadino democratico Guido Siragusa – l’agorà? Guardo alle evoluzioni con gli occhi di un iscritto al Pd. Il partito doveva anzitutto affrontare la candidatura di Donegani che è un dirigente dem. Ma questo bisognava farlo almeno otto mesi fa. Tutte le questioni che posi sul tavolo, prima delle dimissioni, rimangono tali. Abbiamo un dirigente del Pd, sostenuto pure da altri esponenti del partito, che legittimamente si candida e devo dire che lo fa in maniera coerente ma dall’altra parte c’è un Partito democratico che non ha ancora deciso dove stare. E’ un po’ un papocchio”. Siragusa, che non ha mai lasciato il Pd, non ha partecipato direttamente alle riunioni dell’agorà. “Non do un giudizio sulla scelta di Di Stefano, che conosco e stimo – continua – ribadisco che il Pd si sarebbe dovuto anzitutto confrontare sulla questione Donegani. Anche la candidatura di Lo Nigro, secondo me, poteva essere un’ottima soluzione sul piano progressista e di centrosinistra”. Teme che ci sia un Pd fortemente ridimensionato negli equilibri di coalizione. “Non credo che si possa fare riferimento al modello sardo – dice inoltre – in Sardegna c’è stato un ragionamento alla pari tra Movimento cinquestelle e Pd. Nell’agorà, invece, la candidatura di Di Stefano è la sintesi fatta solo dal Movimento cinquestelle. Ho come l’impressione che il Pd sia stato cooptato. Il partito avrebbe dovuto difendere in modo differente il modello delle primarie e non lo ha fatto”. Ancora una volta, l’ex segretario cittadino richiama mosse dem che non lo convincono.
“Se non sbaglio – aggiunge – il commissario Arancio ha spiegato che sarà il partito a decidere se sostenere Di Stefano oppure no. Ma poco prima aveva però detto che nella struttura commissariale non ci sono altri organi che possono decidere. Non so di riunioni convocate per prendere una decisione. Mi sarei aspettato un dibattito acceso sia a livello cittadino sia a livello provinciale. Prendo atto invece dell’assenza totale della segreteria provinciale del partito. Questa mi pare una mancanza veramente grave”. L’evoluzione di un’agorà azzoppata, senza pezzi importanti come i moderati o lo stesso gruppo di Donegani, per Siragusa “non è un buon viatico”. “Io spero che si possa arrivare ad una ricomposizione – conclude – in politica, del resto, nulla si può dare per scontato, anche fuori tempo massimo”.
Scusate, ma il M5S che ha sempre sbandierato la legalità, accetta in coalizione un alleato che è stato condannato e che si candida pure come consigliere( non potendo candidarsi a Sindaco perché appunto condannato) pur di poter accaparrarsi qualche voto? Vergogna