Gela. Sono attesi ad una scelta che potrebbe modificare più di qualche schema nell’area progressista, che sta già esprimendo tre candidati a sindaco, Di Stefano, Donegani e Franzone. I dem hanno preso tempo, senza dare un sostegno immeidato alla sintesi dell’agorà, che ha dato il via libera all’ex vicesindaco Terenziano Di Stefano. Il commissario Giuseppe Arancio vuole coinvolgere l’intero partito, con un “verdetto” condiviso. “Io sono convinto che si debba dare continuità al percorso dell’agorà – dice il vicecommissario Giuseppe Fava – ci siamo impegnati fin dall’inizio e abbiamo costruito questo cammino”. Fava è tra i dem che non vogliono mutare la direzione, rimanendo in una coalizione “con sensibilità che si addicono alla nostra storia”. Il vicecommissario non esclude opzioni alternative ma purché “il progetto sia di prospettiva e di buon governo”. “Non accetterò progetti scriteriati – continua – senza creare fibrillazioni. Parlerò con il commissario e con gli altri componenti del partito, nel massimo dialogo. Farò le mie valutazioni, rimanendo un uomo di partito”. Fava è certo che si debba decidere “in tempi stretti”, per sviluppare il programma per la città.
“Il commissario Arancio – conclude – per le sue capacità e per la sua autorevolezza ha pieno mandato”. Di Stefano e le anime dell’agorà non chiudono al Pd, anzi. Toccherà ai democratici individuare la collocazione in un progetto che gli permetta di avere un ruolo non secondario.