Gela. “Senza una coalizione ampia che non faccia a meno di espressioni centriste come Italia viva, dei civici, dell’area cattolica democratica, delle realtà socialiste e del Movimento cinquestelle, sarà quasi impossibile avere la meglio sul centrodestra”. E’ proprio ad un polo vasto che guarda l’ex segretario cittadino del Pd Guido Siragusa. Alla guida dei dem, fu proprio lui ad avviare un progetto di alleanza democratica, con punti di richiamo essenziali nel Movimento cinquestelle e appunto nella dimensione civica. I rapporti con l’attuale corso del Partito democratico rimangono decisamente freddi. “Ho semplicemente fatto notare che il Pd ha un problema essenziale – spiega – devono affrontare la candidatura a sindaco dell’ex parlamentare Ars Miguel Donegani. Chi l’ha sostenuta, ora deve assumersene le responsabilità, senza nascondersi. Penso ritenesse che questa fosse la scelta migliore. Ora, la spieghi. Al commissario del partito ho chiesto lo stesso trattamento che è stato garantito a Donegani. L’ho chiesto per me e per chi ha sostenuto il lavoro della segreteria diretta espressione del successo alle primarie. Per me, il Pd ha questo problema essenziale. E’ stato dato campo libero a chi ha sostenuto che nel partito debbano sempre avere voce in capitolo esponenti come Di Cristina, Speziale e Donegani. Ritengo ci siano tutte le condizioni per un’alleanza larga e per sedersi intorno ad un tavolo, ma è inutile confrontarsi con chi è già in campagna elettorale e si considera candidato a sindaco”. Siragusa pone due obiettivi per approcciare il percorso verso le prossime urne delle amministrative. “La coalizione dovrà avere un candidato a sindaco che faccia da garante per un progetto condiviso – aggiunge – lo dico senza avere alcun interesse in tal senso, dato che non sono candidato. Però, non si può prescindere dalla competenza e dalla capacità di amalgamare più forze, evitando che vengano attratte da un centrodestra convinto di aver già vinto le elezioni”. Siragusa non si è mai posto con diffidenza verso la realtà civica. “Il progetto di “Una Buona Idea” e ora quello di “Civico lab” sono assolutamente da apprezzare – precisa – però, sono altrettanto certo che non si possa fare a meno di costruire liste che si rifanno all’area socialista e cattolico-democratica. Sono altrettanto convinto che i progressisti possano iniziare un dialogo con le realtà rappresentate nel tavolo centrista. E’, a mio avviso, l’unica strada percorribile. La scelta del candidato a sindaco verrà successivamente. Serve pazienza”.
L’ex segretario dem, in questo periodo piuttosto guardingo nelle uscite pubbliche, pone tra le prime tappe programmatiche quella di un percorso che vada verso uno sviluppo “dell’innovazione tecnologica”. “La città può crescere, partendo dal presupposto che la distribuzione idrica e la pulizia siano quotidiane, e concentrandosi sull’innovazione, sulla tecnologia e su un rapporto diverso con l’industria e con le imprese. Non è possibile che si parli da anni di ripristinare il collegamento viario tra l’area industriale e l’asse stradale, senza che ad oggi si sia messo mano ad un progetto concreto”.