Gela. L’ennesimo definanziamento di fondi destinati alla città, questa volta sono circa 150 milioni di euro per il progetto della darsena commerciale, probabilmente segna il primo vero punto di non ritorno dell’amministrazione del sindaco Lucio Greco, almeno dall’insediamento dello scorso anno. Come capitato con i 33 milioni, sempre inseriti nel “Patto per il Sud”, la firma sullo storno dei soldi è degli stessi alleati del primo cittadino. Partiti come Forza Italia e Udc non si sono tirati indietro, con i loro assessori di riferimento Marco Falcone e Mimmo Turano, a dire sì alla riprogrammazione, che significa l’addio quasi certo pure ai 150 milioni di euro. Subito dopo il voto di oggi in commissione bilancio all’Ars, con Greco che ha assistito, si è aperto l’ennesimo varco in quella che potenzialmente doveva essere una maggioranza intoccabile. Il capogruppo di “Libera-mente” Vincenzo Casciana (a sua volta presente a Palermo) ha immediatamente chiesto una presa di posizione del sindaco. Forza Italia, che in commissione bilancio schiera il coordinatore provinciale Michele Mancuso (sostenitore della prima ora dell’alleanza “arcobaleno” del sindaco e che si è espresso a favore del definanziamento), ma anche l’Udc dell’assessore Mimmo Turano, possono rimanere in giunta? “Ora, le contraddizioni sono tutte nella giunta del sindaco – dice il segretario provinciale dem Peppe Di Cristina – il Pd ha detto no al primo provvedimento di taglio dei 140 milioni di euro del “Patto per il Sud”, mentre alla seconda votazione non abbiamo partecipato in protesta con la sospensione decisa dal presidente Riccardo Savona, che è servita solo ad attendere l’arrivo di altri esponenti della maggioranza di Musumeci. Anche se fossimo rimasti, avremmo comunque perso 6 a 5. Vorrei ricordare che sono stati Forza Italia, Udc, Fratelli d’Italia e DiventeràBellissima ad avallare i tagli alla città. Forza Italia e Udc sono nella giunta del sindaco”. E’ una delle ragioni che ha spinto i dirigenti locali del Partito Democratico a dire basta all’alleanza pro-Greco. Contraddizioni sempre più lampanti che fanno vacillare gruppi, pronti a sostenere l’amministrazione dell’avvocato.
“Italia Viva – dice il coordinatore provinciale Giuseppe Ventura – non ha partecipato alla votazione sul secondo provvedimento di definanziamento per protestare contro la strategia della maggioranza del presidente Musumeci, che ha atteso l’arrivo dei deputati assenti, tanto che al voto hanno partecipato anche esponenti di “Fratelli d’Italia”, assenti alla prima votazione. Quello che è successo, con il definanziamento della darsena votato da partiti della giunta del sindaco, per noi è importante, anche rispetto alle vicende amministrative locali. Sicuramente, ne parleremo”. La pressione è sempre più consistente e l’avvocato dovrà dare un segno politico, dopo aver incassato un “fendente” micidiale, sferrato dai suoi stessi alleati a Palazzo di Città.