Niscemi. Terremoto post elezioni a Niscemi.
Dall’alba di oggi è in corso una operazione della Dda di Caltanissetta che ha indagato sul patto politico mafioso siglato nel 2012, che avrebbe inquinato l’amministrazione comunale per cinque anni con Francesco La Rosa sindaco.
Proprio l’ex primo cittadino è tra gli arrestati, oltre che l’ex assessore gelese ai Lavori pubblici Calogero Attardi, agli arresti domiciliari.
Seduti al tavolo degli scambi elettorali e affaristici ci sarebbero stati il boss di Niscemi Giancarlo Giugno, già detenuto, e l’ex sindaco Francesco La Rosa, candidato anche in questa tornata e sconfitto al ballottaggio di domenica scorsa, entrambi arrestati oggi dalla polizia di Stato, nonchè il capomafia di Gela Alessandro Barberi, da tempo recluso in carcere. “Il patto è stato sottoscritto – spiega all’AGI il capo della Squadra mobile Marzia Giustolisi – in vista delle elezioni del 2012 e ha certamente condizionato l’amministrazione in questi anni.
Su questo si è focalizzata la nostra inchiesta. Da una parte i boss di Niscemi e Gela, dall’altro La Rosa e altri amministratori e suoi collaboratori”. Tra gli arrestati, infatti, anche un ex consigliere della lista di La Rosa e due esponenti del suo entourage politico. In tutto nove le ordinanze di custodia cautelare per i reati di associazione mafiosa e scambio elettorale politico-mafioso emesse dal Gip del Tribunale di Caltanissetta, su richiesta della locale Dda. Le indagini degli uomini della squadra mobile unitamente a quelli del commissariato di Niscemi e Gela, hanno permesso di accertare che appartenenti a ‘Cosa nostra’ di Niscemi e di Gela si incontravano in aperta campagna per discutere degli accordi politico-mafiosi.