Gela. La maggioranza del sindaco Lucio Greco, che anche in queste ultime settimane non è stata immune da crisi di identità politica, è riuscita però a passare indenne anche lo scoglio dell’aliquota Imu e dei tanti debiti fuori bilancio, arrivati in aula. La seduta che si è conclusa in serata, qualche apprensione comunque l’ha prodotta. Il fronte degli astenuti si è allargato, senza però compromettere il voto finale. Sono passati sia gli atti dell’aliquota Imu sia quelli dei debiti fuori bilancio, in totale quattordici. Solo uno è stato ritirato dall’amministrazione, perché necessita di integrazione, come ha spiegato l’assessore Danilo Giordano su sollecitazione del capogruppo di “Avanti Gela” Salvatore Scerra. Sui debiti c’era già stato il parere favorevole della commissione bilancio. Dai grillini al Pd, passando per diversi esponenti del centrodestra, gli astenuti hanno comunque assicurato la tenuta del numero legale, anche perché in maggioranza tanti equilibri ancora non tornano. “Le delibere che riguardano i debiti fuori bilancio arrivano in consiglio senza la dichiarazione di non trovarsi in situazioni di conflitto di interessi, nemmeno potenziali – spiega la dem Alessandra Ascia – né in ipotesi che comportano l’obbligo di astenersi ai sensi del Dpr 62/2013. Per questa ragione, ho scelto di astenermi”. Dalla maggioranza, invece, non sono mancati gli inviti a dare precedenza alle esigenze dei cittadini, che attendono di ottenere quanto riconosciutogli con sentenze passate in giudicato. Qualche sorpresa politica in più, però, si è concretizzata con il voto sull’aliquota Imu. La scorsa settimana, con numeri veramente ridotti, i pro-Greco avevano approvato il regolamento sull’imposta.
Questa sera, si è dato seguito a quanto definito dai tecnici del Comune e dal dirigente del settore bilancio Alberto Depetro, con un’aliquota Imu “caricata” anche della parte che riguardava la Tasi, ormai abolita. Una scelta “strategica” che ha fatto fare un passo indietro a convinti esponenti di maggioranza. Tra gli astenuti, Vincenzo Cascino e Diego Iaglietti. Una posizione che ha fatto sorgere subito qualche malcontento nelle fila amiche. “Ho votato secondo coscienza – spiega Cascino – e sempre nell’interesse dei cittadini. Su atti di questo tipo, probabilmente sarebbe stato necessario avere un confronto più approfondito”. L’ombra di potenziali aumenti ha messo sul chi va là consiglieri di schieramenti diversi, che comunque sono rimasti in aula, senza aprire una falla che avrebbe potuto avere conseguenze politiche non da poco per gli “arcobaleno” di Greco, che sono ancora lontani da una pace dei sensi, perlomeno politica.