Partono i lavori della rete fognaria di Manfria, "puntiamo alla bandiera blu"
Chiuso l'iter per i lavori della rete fognaria di Manfria. Ati e amministrazione hanno appena definito la fase tre per la sostituzione della rete idrica vetusta della città
Gela. "Un lavoro lungo e di sinergia". Questa mattina, l'amministrazione comunale, il presidente Ati Massimiliano Conti, il segretario dem ed ex assessore Giuseppe Arancio, e i referenti di Caltaqua, hanno ufficializzato la partenza dei cantieri per la rete fognaria di Manfria. Il sindaco Terenziano Di Stefano, l'assessore Giuseppe Fava, il consigliere comunale Antonio Cuvato, il presidente Conti, il dirigente Antonino Collura, hanno ricostruito il percorso, non semplice, per arrivare allo stralcio da oltre tre milioni di euro, che permetterà di attivare una rete fognaria, "a un certo punto sembrata a rischio". L'esponente dem Cuvato, già da presidente dell'associazione "Viviamo Manfria", ha seguito fin dagli albori le procedure, partite sostanzialmente dal basso e poi diventate oggetto del programma della coalizione del sindaco Di Stefano. La rete fognaria parte con un primo stralcio che si lega sia al collettore sia al potenziamento del depuratore di Macchitella. I lavori diventano possibili, "anche grazie all'intervento dell'onorevole Speziale", è stato precisato. L'ex parlamentare ha partecipato alla conferenza stampa. I lavori partiranno a giorni, con il primo stralcio. La durata sarà di almeno un anno. "Vogliamo in questo modo arrivare alla bandiera blu per Manfria e superare l'infrazione comunitaria". Il collaudo della rete idrica è stato completato in questi giorni, è stato riferito da Andrea Galle', direttore generale di Caltaqua. "Si chiude un cerchio importante, con duecentosessanta allacci fognari e con i sistemi di sollevamento", è stato indicato. Ati e amministrazione hanno appena definito la fase tre per la sostituzione della rete idrica vetusta della città. Sarà proposta per i necessari finanziamenti. All'appello manca il completamento del raddoppio del sistema consortile, di competenza della Regione, ma fermo da tempo. "Mancano i fondi ulteriori, per oltre quattro milioni di euro", ha detto Speziale.
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