Gela. Eni ha comunicato ufficialmente l’avvio della produzione di gas dal giacimento locale “Argo-Cassiopea”. E’ il progetto di punta del protocollo di intesa di dieci anni fa, quello che sancì la riconversione di raffineria. Una partenza che non ha effetti solo sulle attività per il gas, finalizzate a rafforzare le dotazioni nazionali, ma che andrà ad incidere, non poco, sulle casse del municipio. “Argo-Cassiopea”, infatti, significherà il versamento di royalties da parte della multinazionale. Ad inizio anno, in gazzetta ufficiale, è stata pubblicata la norma, contenuta nella legge finanziaria regionale, che apre al riconoscimento di una quota delle royalties, che altrimenti avrebbe incassato solo la Regione. L’articolo 21 della finanziaria prevede per Gela, Licata e Butera, una quota del trenta per cento rispetto alla soglia che tocca a Palermo. “Al fine di indennizzare i Comuni costieri di Gela, Licata e Butera, a titolo compensativo per l’attività estrattiva dei giacimenti situati nel sottofondo del mare territoriale antistante”, così riporta la norma. Almeno il cinquanta per cento della quota che toccherà a Palazzo di Città, per “le produzioni attivate dall’anno 2024”, dovrà essere destinato “a spese di investimento”. Lo stesso articolo contiene la proroga della deroga che il municipio, già in flessione evidente prima della dichiarazione di dissesto, ottenne lo scorso anno. Vengono allentati i vincoli sulla destinazione delle royalties estrattive già incassate dal municipio, per le attività a terra. Si protrarrà fino al 2027. La produzione di “Argo-Cassiopea”, quindi, può essere un fattore decisamente favorevole per i conti del municipio, attualmente soffocati dal dissesto. Sono stanziamenti che si aggiungono a quelli che Eni già assicura per le attività a terra. A luglio, per l’annualità 2023, al Comune sono stati trasferiti circa sette milioni e mezzo di euro. L’amministrazione municipale sta cercando di individuare progetti che possano trovare copertura proprio con queste somme. Il riconoscimento delle royalties sulle estrazioni in mare è arrivato su iniziativa istituzionale bipartisan, iniziata con l’ex giunta Greco e alla quale prese parte pure l’attuale sindaco Di Stefano, all’epoca assessore. Alla fine, su insistenza delle amministrazioni comunali interessate, è stato il governo regionale a portare all’Ars il provvedimento per l’approvazione.
Se quello delle royalties è un versante che promette incassi sicuri al municipio, rimane invece tutta da definire la voce delle prescrizioni ambientali, che spettano proprio ad Eni. Il tavolo, dopo alcuni anni di attesa, è partito negli scorsi mesi. Passi in avanti particolari non se ne sono visti. Ad insistere è stato il riferimento della Riserva Biviere Emilio Giudice. Eni, sulla base delle autorizzazioni rilasciate per il progetto “Argo-Cassiopea”, dovrebbe farsi carico di interventi per la tutela ambientale delle aree limitrofe e non solo. A maggio, quando si è tenuta l’ultima riunione, si attendeva una mappatura dettagliata delle aree sulle quali intervenire per adempiere. L’attuazione dei progetti per le prescrizioni ambientali non sembra una strada così facile da imboccare. Occorrono risorse finanziarie ingenti e spetta alla multinazionale provvedere. Le parti hanno solo iniziato il confronto, che potrebbe diventare assai laborioso da portare avanti. Le autorizzazioni comunali dettano impegni precisi e li concentrano in capo all’azienda che ha deciso di investire sul ciclo del gas da immettere nella rete nazionale.