Gela. Due anni di reclusione. E’ la pena che il gup Francesca Pulvirenti ha imposto al quarantatreenne Salvatore Cascino. Venne arrestato dagli agenti di polizia del commissariato con l’accusa di essere il responsabile di due incendi, che nell’arco di poche settimane l’uno dall’altro danneggiarono il panificio “Castellano”. A seguito dell’arresto, ammise i roghi ma negò di aver imposto ai titolari l’acquisto di un altro immobile, che era invece nella sua disponibilità. In fase di indagine, come richiesto anche dalla difesa, sostenuta dall’avvocato Giuseppe Cascino, è stato predisposto un accertamento sulle condizioni di intendere e di volere del quarantatreenne, che già diverse volte era stato collocato in strutture specializzate. Pare che nelle settimane precedenti ai danneggiamenti avesse del tutto sospeso il trattamento sanitario. Le verifiche hanno fatto emergere una semi-incapacità. E’ ritenuto in grado di stare in giudizio. Secondo le accuse, avrebbe agito per il rifiuto dei proprietari di continuare a vendergli materie prime per la produzione (anche lui lavorava nel settore) e appunto come conseguenza del secco no arrivato ad ogni ipotesi di acquisto del suo immobile.
La richiesta conclusiva del pm, in aula, è stata di tre anni e dieci mesi di detenzione. La difesa ha escluso la sussistenza dei requisiti per contestare l’estorsione. Inoltre, per le fiamme all’attività commerciale il legale ha fatto richiamo proprio all’ipotesi di danneggiamento e non a quella vera e propria di incendio. Da quanto emerso dalle ricostruzioni investigative, nella seconda azione venne collocata una bombola gpl davanti all’ingresso del panificio, che fortunatamente non esplose.