Gela. Hanno preannunciato la volontà di accedere al rito abbreviato. I difensori di Giuseppe Rinella e Simone Rinella, padre e figlio, hanno ottenuto l’esame di un consulente, che ha valutato le conseguenze riportate dal giovane che sarebbe stato preso di mira dai due imputati e dai presunti complici, ma anche la compatibilità tra le ferite e il tipo di arma usata per aggredirlo. Sono accusati di tentato omicidio, insieme a Roberto Asmetto e Salvatore Vella. La vittima venne ripetutamente colpita con un martello da fabbro, tra i vicoli del centro storico. Una spedizione, secondo i pm della procura e i carabinieri, scattata per dissapori probabilmente scaturiti dalla rivalità per una ragazza. I difensori dei Rinella, gli avvocati Ivan Bellanti e Giovanna Zappulla, a dicembre, porteranno in aula il consulente, scelto per valutare alcuni aspetti dell’intera vicenda. Verranno sentiti i due imputati. Non ha preannunciato riti alternativi, invece, il legale degli altri coinvolti. L’avvocato Giuseppe Smecca assiste sia Asmetto che Vella.
Secondo i carabinieri del reparto territoriale, il giovane ferito, che è parte civile nel procedimento, sarebbe stato bloccato e poi colpito dai Rinella mentre gli altri complici avrebbero fatto da palo. Riportò fratture anche al cranio e dalle sue dichiarazioni presero il via le indagini che condussero all’arresto di padre e figlio.