Gela. I carabinieri trovarono i soldi nell’appartamento di famiglia, sotto il materasso di un letto. Sotto sequestro finirono circa ottomila euro, secondo gli investigatori prodotto dell’attività di spaccio di droga in città.
Il sequestro dei soldi. Adesso, il provvedimento di sequestro verrà contestato davanti ai giudici della Corte di Cassazione. Il ricorso è stato presentato dal legale di fiducia di un trentaduenne e del padre. L’avvocato Davide Limoncello, nell’interesse dei due, ha più volte ribadito, anche davanti agli inquirenti, che i soldi scoperti nell’appartamento non avrebbero nessun collegamento con l’attività di spaccio della droga in città. La perquisizione venne effettuata dopo che il trentaduenne fu fermato con addosso alcune dosi di marijuana. Venne rimesso in libertà ma nell’appartamento di famiglia furono scoperti ottomila euro in contanti. Per gli investigatori, sarebbero proprio collegati ad una presunta attività di spaccio del trentaduenne, coperto dal padre, a sua volta finito sotto indagine. In realtà, il figlio ammise che la droga a sua disposizione era solo destinata al consumo personale. Saranno i giudici di Cassazione a valutare la vicenda, dopo il no al dissequestro dei soldi arrivato da quelli del riesame di Caltanissetta.