Gela. “Una scatola vuota”. Così i sindacalisti della Cgil definiscono l’ospedale “Vittorio Emanuele”, falcidiato dai tagli e dai disservizi. Questa mattina, si sono recati proprio in ospedale. “Pensavamo che dopo quanto accaduto ad inizio anno, con i tragici trasferimenti dei pazienti di terapia intensiva, poi deceduti, qualcosa potesse cambiare. Ci sono state mobilitazioni sindacali e dei comitati, oltre che delle amministrazioni comunali, ma invece la situazione sta peggiorando – spiega il segretario confederale Rosanna Moncada – è inaccettabile che una città come Gela venga trattata in questo modo mentre si parla di un nuovo ospedale. Prima di tutto, bisognerebbe saper gestire quello già esistente, dove invece l’organizzazione del personale è approssimativa e l’abbiamo più volte denunciato. Bisogna avere cura di un territorio come questo, al quale invece viene negato il diritto alla salute”.
Una linea ribadita dal coordinatore locale Cgil Francesco Cosca. “Assistiamo ad un depotenziamento continuo del nosocomio e del sistema sanitario locale – spiega – l’ospedale viene svuotato. Quello che sta accadendo è paradossale, nonostante le tante denunce pubbliche. La politica deve agire e non può limitarsi alla caccia del voto in vista delle prossime regionali. La città ha diritto ad un’offerta sanitaria degna”. Questa mattina, in ospedale si è recato anche il segretario provinciale della Filcams-Cgil Nuccio Corallo, che sostiene le richieste formulate dal sindacato. A questo punto non sono da escludere anche azioni eclatanti di protesta.