Gela. Centoventimila euro all’anno per fare fronte alla carenza di medici in un solo reparto. Sarebbe questa la cifra mediamente pagata dall’Azienda sanitaria provinciale per sopperire alla cronica mancanza di sei dei tredici medici previsti in organico nell’unità operativa di Pronto soccorso di via Palazzi.
Il reparto, diretto da Gaetano Orlando, per garantire lo standard assistenziale e coprire un turno settimanale di 38 ore deve fare ricorso al servizio in intramoenia assecondando la disponibilità di quattro medici.
Per premiare il lavoro straordinario dei sanitari, l’Asp, come da contratto, riconosce circa 60 euro l’ora per un totale di 720 euro a turno. Il servizio mensile costa al presidio ospedaliero Vittorio Emanuele circa diecimila euro che si traduce in 120 mila euro annui.
Nonostante lo sforzo economico non indifferente, la situazione del personale continua a rimanere precaria e non consente troppo spesso di garantire periodi di riposo e ferie al personale medico in servizio presso l’unità operativa di Pronto soccorso.
La situazione, in attesa di un provvedimento per regolarizzare la pianta organica, rischia di precipitare nei prossimi giorni perché un medico ha già chiesto e ottenuto il trasferimento verso un ospedale palermitano. Altri due sanitari godono dei diritti della legge 104 e c’è chi è riuscito a usufruire di periodi di malattie in concomitanza delle ferie natalizie e pasquali.
Intanto, il Pronto soccorso è interessato da un importante e discutibile intervento di ammodernamento (sono in corso i lavori di ampliamento dell’ospedale che prevedono lo spostamento dello stesso reparto) che da ieri ha costretto i vertici a spostare anche l’accesso di emergenza.