Ospedale, nuova rianimazione mai partita: Scuvera, "stanziati 600mila euro"
Doveva entrare a regime durante l'emergenza Covid

Gela. Nella settimana che si concluderà con la manifestazione regionale delle forze di opposizione, per una sanità che tuteli il diritto alla salute, il parlamentare Ars FdI Salvatore Scuvera annuncia lo sblocco di 600mila euro per completare la nuova rianimazione, finanziata da Eni. Doveva entrare a regime durante l'emergenza Covid. Già un anno fa, però, emersero errori di progettazione ai quali bisognerà porre rimedio. "Dopo anni di attesa, siamo riusciti finalmente a sbloccare una delle incompiute più gravi della sanità gelese. Si tratta del nuovo reparto di Rianimazione Covid dell’ospedale Vittorio Emanuele, realizzato grazie a una donazione della società Eni durante il periodo pandemico e mai attivato a causa di un problema progettuale. Si tratta di una struttura moderna, dotata di tecnologie di ultima generazione e realizzata secondo elevati standard europei, con una disponibilità di 10 posti letto. Oggi posso annunciare con soddisfazione che sono stati stanziati circa 600.000 euro per il completamento dei lavori, e che la gara d’appalto sarà espletata nei prossimi giorni. Contiamo di restituire presto questo importante reparto alla città.Ma non è tutto. È stato finalmente stanziato anche il finanziamento, circa 150.000 euro, per il rifacimento dell’ascensore destinato all’utenza, fuori uso da oltre dieci anni. Un intervento necessario per garantire piena accessibilità alla struttura ospedaliera.Fin dai primi mesi del mio mandato, ho chiesto con determinazione che questi lavori venissero sbloccati. Oggi posso dire che questo risultato è il frutto dell’attenzione e della sensibilità dimostrata dalla Direzione generale dell’Asp di Caltanissetta, nella persona del dottor Salvatore Ficarra, che ha accolto le mie richieste e quelle provenienti dal territorio", dice Scuvera. L'esponente FdI pone la sanità tra le priorità. "La sanità gelese merita rispetto, investimenti e azioni concrete. Questi sono i primi passi, ma rappresentano un segnale forte: Gela non può più essere dimenticata. Continuerò a lavorare ogni giorno per garantire alla nostra comunità servizi sanitari dignitosi, strutture funzionanti e risposte concrete ai bisogni dei cittadini", conclude.