Gela. Gli esponenti locali di alcune associazioni, ieri, hanno annunciato la nascita del comitato “Sos Vittorio Emanuele III”. Nel direttivo ci sono Luciana Carfì dell’Arci, il sindacalista Francesco Tilaro e uno degli storici componenti del Comitato per lo sviluppo dell’area gelese, Filippo Franzone. Il tentativo è di lanciare una vertenza complessiva per avere servizi sanitari di livello e un drastico miglioramento dell’offerta per i pazienti, soprattutto davanti all’emergenza Covid. Dal comitato fanno sapere che la politica si è spesso limitata al ruolo di “spettatrice”. Non la pensa così Michele Orlando, commissario cittadino di DiventeràBellissima. “Se l’intento è quello di creare un collegamento, una sinergia, per collaborare con i responsabili delle strutture che si stanno affannando per fare fronte all’emergenza, ben venga – dice – ma dal tenore si evince chiaramente che si tratta di una mera postazione d’attacco contro chi si sta spendendo con duro lavoro per bloccare l’impennata dei contagi e prevenire con le diagnosi”. Secondo Orlando, che difende le scelte della politica regionale anche per le strutture sanitarie locali, ci sono tutti gli strumenti per fronteggiare la crisi e riporta la sua esperienza personale. Ha annunciato di essere positivo al Covid e sta portando avanti cure e isolamento.
“Io non so se la politica stia a guardare, ma come rappresentante di DiventeràBellissima tutti i giorni, dalla postazione di casa essendo in quarantena ormai dal 17 ottobre per vari tamponi positivi, ho avuto modo di valutare sulla mia stessa persona di essere trattato e attenzionato con un protocollo rigoroso e severo – aggiunge – tutti i giorni ho ricevuto telefonate per informazioni sul mio stato di salute. Certamente, è mancata una sufficiente comunicazione tra le varie Usca, soprattutto per gli esiti dei tamponi. Tutti i dirigenti responsabili hanno dato prova di voler arrivare alla soluzione dei problemi. Un dato oggettivo è quello di avere interlocutori che dalla voce sono veramente stanchi, di una fatica che aumenta ogni giorno”. Orlando invita alla collaborazione, senza posizioni preconcette, e conferma la propria fiducia nelle scelte dell’assessore regionale Ruggero Razza. “È il momento dell’unità questo, non delle barricate contro. Anche l’assessore Razza riceve note da parte mia. E’ accaduto nella vicenda di Massimo Casciana, che ha visto diverse figure attaccarsi la medaglia al petto. In maniera discreta – conclude – ho fatto da mediatore con l’assessore per arrivare in poco tempo alla soluzione del caso. La politica si muove anche nel silenzio quando il fare è più importante del dire o del solo sentire”.
La sanità a Gela non funziona e non diventerà bellissima, ci dobbiamo augurare che questa pandemia rallenta e certamente non sarà merito ne di Razza e nemmeno dei vertici dell’ASL.
Dove sono andate a finire i finanziamenti per i posti della rianimazione? Signor Orlando visto che ha il filo diretto con il governo regionale glielo dica che Gela è assolutamente abbandonata e le ambulanze che arrivano da Acate.