Gela. Era nella lista degli invitati fatta stilare dal sindaco
di Palermo Leoluca Orlando.
Orlando chiama Messinese. L’incontro tra il primo cittadino Domenico Messinese e quello palermitano, però, non c’è stato. “Purtroppo, impegni istituzionali non mi hanno permesso di raggiungere Palermo – dice Messinese – né mi è sembrato corretto inviare un mio assessore o, comunque, un mio delegato”. Per Orlando, Messinese rientra nella lista di amministratori locali che potrebbero far parte del suo progetto politico civico, fatto appunto soprattutto da sindaci e consiglieri comunali. Ieri, a Villa Niscemi, si sono radunati diversi amministratori locali, invitati proprio da Leoluca Orlando. Il sindaco palermitano, sulla scorta del successo di questo modello alle recenti amministrative, l’ha già ribattezzato Arcipelago Sicilia, ispirandosi soprattutto ai movimenti civici, tra i quali potrebbe rientrare Sviluppo Democratico, dei fedelissimi di Messinese. In verità, il sindaco del capoluogo siciliano ha già in testa una lista per le regionali di novembre, a sostegno della candidatura di Fabrizio Micari, che fino a prova contraria dovrebbe essere il “cavallo” ufficiale del Pd, ma anche di centristi e Sicilia Futura, mettendo da parte le velleità dell’uscente Rosario Crocetta. Certo, per Messinese dire sì ad Orlando significherebbe fare una scelta di campo, verso il centrosinistra, seppur mascherato da civismo. “Fa piacere essere presi in considerazione per ciò che stiamo facendo, pur senza partiti alle spalle – conclude Messinese – non so se ci saranno altri incontri con Orlando”. Il sindaco non lo dice apertamente, ma l’eventuale sostegno al candidato alle regionali del Pd ufficiale lo metterebbe alle strette, in una fase piuttosto convulsa per lui e per le sorti della sua giunta, tra mozione di sfiducia e ricerca di una maggioranza che possa blindarlo almeno per i prossimi tre anni.
