Gela. La maggioranza del sindaco Di Stefano, nonostante qualche approccio non proprio convergente, ha pienamente retto sia al termine del monotematico sul progetto di ampliamento della discarica Timpazzo sia ieri sera, quando si è trattato di affrontare i disservizi idrici. Il potenziale ampliamento della discarica, al vaglio degli uffici regionali, secondo gli autonomisti dell’Mpa andava approfondito in presenza dell’assessore regionale all’energia Roberto Di Mauro, che aveva dato la propria disponibilità, così come ha spiegato il riferimento dei lombardiani, Rosario Caci. Invece, non è stato convocato. Il cuffarinano Irti, notando qualche fraintendimento interno alla maggioranza, ha indicato l’esigenza di fare chiarezza rispetto all’assenza dell’esponente del governo Schifani. “Non capisco – spiega il dem Gaetano Orlando tra i promotori del consiglio monotematico – la richiesta di convocazione e il relativo atto è stato a disposizione di tutta la maggioranza. Se c’era l’esigenza di integrare, gli alleati avrebbero potuto farlo. Probabilmente, Caci o lo stesso Irti vogliono mettere la palla in calcio d’angolo ma a noi interessa affrontare i problemi di questo territorio. Nella richiesta di convocazione, era indicato il presidente della Regione Schifani. Avrebbe potuto tranquillamente delegare il suo assessore e invece non l’ha fatto”. Soprattutto tra i dem e gli autonomisti, pur in modo decisamente velato, qualche diffidenza reciproca sulla vicenda Timpazzo non è mancata. Quella dell’Mpa, del resto, è una posizione politica che non convince tutti gli alleati. I lombardiani sono nel governo regionale di centrodestra del presidente Schifani e in città siedono in una giunta in prevalenza progressista e civica. Caci ha più volte sottolineato che gli autonomisti sono “pienamente inseriti nel progetto Di Stefano” e rispetto alla mancata convocazione di Di Mauro ha posto il dubbio che l’assenza sia da collegare “magari ad una qualche volontà politica”, finalizzata ad evitare maggiori spiegazioni pubbliche.
Orlando, in ogni caso, non alza il polverone e anzi va incontro alle scelte del sindaco e dell’amministrazione sul tema acqua. “Fin dal primo momento – precisa – il sindaco ha affrontato i tanti problemi causati dall’emergenza idrica in città. Sono stati individuati nuovi pozzi. La situazione è delicata ma non grave come quella che abbiamo trovato al momento dell’insediamento. Se ci sono guasti alla rete non è certamente addebitabile al sindaco. Anche su Timpazzo la nostra posizione è sempre stata chiara. Abbiamo detto no ad un ampliamento che trasformi il sito in pattumiera dell’intera Sicilia. Se dovrà esserci, sarà di limitate dimensioni e solo per i Comuni dell’ambito”.