Gela. E’ tardiva l’ordinanza sindacale per fermare gli stacchi dei contatori idrici avviati da Caltaqua, sfociati con problemi igienico sanitari. A stabilirlo è Lucio Greco, presidente dell’associazione Cittadini per la giustizia, che chiede di eliminare la clausola vessatoria degli stacchi, convinto che la società spagnola che gestisce il servizio idrico “godendo delle coperture di una classe politica spesso assente nella tutela dei diritti dei cittadini, può dire e dare quello che vuole”.
Secondo il responsabile dell’associazione Cittadini per la giustizia, “ci sono delle gravissime responsabilità della classe politica locale nell’avere messo in piedi, tra i primi in Italia, un sistema di privatizzazione di due servizi essenziali per le comunità come la gestione dei rifiuti e dell’acqua, che ci hanno riportato indietro di qualche secolo”.
“L’associazione Cittadini per la giustizia – conclude Greco – sollecita il sindaco a non lsciarsi intimidire e sollecita il primo cittadino Angelo Fasulo a indire una riunione di tutti i sindaci della provincia per modificare alcune parti della convenzione con Caltaqua,
eliminando la clausola vessatori e di inciviltà giuridica del distacco del contatore, e attuare un piano immediato di ripubblicizzazione del servizio di erogazione cosi come espressamente voluto da 27 milioni di cittadini italiani con il referendum di giugno dello scorso anno”.