Gela. Ineleggibili? Prima sì, ora forse no. Se Fratelli d’Italia in città deve affrontare il bivio del nome da presentare per il potenziale candidato a sindaco della coalizione di centrodestra, a Roma il patto con Forza Italia è ancora più solido ma può generare ulteriori sconquassi interni tra le fila dei meloniani. Ancora una volta, spunta una norma, questa volta “salva tutti”, compreso l’attuale parlamentare Ars Giuseppe Catania. Il sindaco di Mussomeli, big FdI sul territorio, è stato dichiarato ineleggibile al termine del giudizio davanti al tribunale di Palermo e a giugno dovrà esprimersi la Corte d’appello, a seguito di ricorso avanzato dai suoi legali. Se ci fosse la conferma anche in secondo grado, toccherebbe al coordinatore cittadino Salvatore Scuvera entrare all’Ars. Proprio a Palermo, il tentativo di una salva ineleggibili, per Catania e per altri colleghi in bilico, è saltata, con veti interni al partito. In Senato, invece, i parlamentari di FI Claudio Lotito (noto per essere il presidente della Lazio) e Dario Damiano hanno ottenuto il sì in commissione affari costituzionali. Si tratta di un emendamento e stabilisce che “la causa di ineleggibilità prevista ai fini dell’elezione a consigliere regionale” si applica esclusivamente ai dipendenti della Regione che “svolgano, al momento della candidatura al rispettivo consiglio, funzioni e attività amministrative”. È un’interpretazione autentica della norma che regola la “materia di ineleggibilità ed incompatibilità” delle “cariche di consigliere regionale, provinciale, comunale e circoscrizionale”. Di fatto, salverebbe Catania (in attesa dell’appello) così come i colleghi all’Ars Nicola Catania (sempre di FdI) e Davide Vasta (di Sud chiama Nord). L’altro deputato di Fratelli d’Italia Dario Letterio Daidone ha invece mantenuto lo scranno. Sugli altri casi si è già pronunciata sempre la Corte d’appello, ribadendo l’ineleggibilità. Una mossa che negli ambienti romani viene letta pure a garanzia di Marco Colarossi, ex grillino passato a Forza Italia, e a sua volta in bilico nel Consiglio regionale laziale.
Le opposizioni non hanno partecipato al voto e già parlano di “una porcheria infinita”. Un emendamento che se diventasse realtà, rischierebbe di appesantire ancora di più i rapporti nel partito locale, potenzialmente leader della coalizione di centrodestra in città ma con tanti punti interrogativi da risolvere, compreso quello della “corsa” a distanza per l’Ars, con Catania che potrebbe perdere il posto mentre Scuvera è pronto ad occuparlo sulla base di un ricorso proposto da tre elettori gelesi vicini ad FdI.