Gela. Uno scontro che rischia di causare conseguenze politiche, anche prima del ricorso al Tar di giovedì prossimo. Ormai, gli “arcobaleno” di Greco e il fronte del centrodestra, che contesta l’esito elettorale, difendono trincee opposte e l’intensità delle accuse è sempre più sostenuta. Tra i pro-Greco, però, si stanno alzando voci di “tregua” politica. Dopo il segretario dem Peppe Di Cristina, anche l’indipendente Vincenzo Casciana chiede di guardare ai temi per la città, lasciando da parte la “guerra”. “Il clima che si respira è insostenibile – dice – l’astio, la litigiosità, l’eterna lotta per il potere sembrano essere diventati gli unici temi di confronto. La città è congelata nell’attesa della decisione del Tar e verrebbe da domandarsi se già all’indomani, quando i giudici si saranno pronunciati, la situazione cambierà o sarà invece questo il clima che vivrà per i prossimi anni. Tutti valorosi combattenti, ma solo a difesa delle proprie posizioni sulla questione del ricorso. Non c’è una visione politica sul prima, su quanto stiamo affrontando e sul dopo”. Casciana, tra i banchi degli “arcobaleno”, è stato uno dei primi a spiegare che la maggioranza si trova ad affrontare difficoltà, che sono anche interne ad uno schieramento fin troppo largo. Allo stesso tempo, assesta una stoccata all’opposizione. “Quanto c’è di politico in questo e quanto, invece, è frutto di una visione fine a sé stessa? E’ l’eterno eterno errore di questa città – continua – lo scontro è su tutto, non c’è confronto su nulla e si scambia per dialogo lo scontro sul ricorso. Questo non è dialogo. E’ la politica che appassisce. La maggioranza cerca, seppur con qualche innegabile tentennamento per via di una difficile eredità, di produrre un programma di governo per iniziare a dare una direzione alla risoluzione di problemi concreti che ci assillano da anni. L’opposizione dovrebbe e avrebbe già dovuto proporre idee alternative per migliorare l’azione di governo e invece, ed è innegabile, è opposizione nella sola misura in cui prepara l’attacco. Attacca e non propone”. In attesa di ciò che accadrà dopo la decisone dei giudici palermitani del Tar, Casciana fa capire qual è la traccia politica che sta seguendo e che ha anticipato negli scorsi mesi. Puntare sui temi, andando oltre le appartenenze politiche.
“Il risultato del ricorso non è tra le mie priorità – conclude – era ed è mia priorità trovare il confronto, il punto centrale in mezzo a questo clima che delegittima la politica. Trovare il confronto, indipendentemente da maggioranza o opposizione, con chi come me è convinto che la politica sia un’altra cosa, soprattutto che sia una cosa seria, che nulla può avere a che vedere con gli sterili proclami fatti solo per difendere la posizione di una parte politica su un ricorso. Bisogna occuparsi della gente e delle loro istanze, il che significa ascoltarle. Si costruisca intorno a temi seri e si individuino le priorità”. Quasi una conferma dell’appello ai “responsabili”, che a fine anno era stato lanciato dai banchi di maggioranza, partendo anche dalle parole dello stesso Casciana.