Gela. È più di una semplice intenzione iniziale. L’amministrazione comunale, come ha già spiegato il sindaco Terenziano Di Stefano, vuole concretizzare gli incassi delle royalties estrattive di Eni. Ad inizio mese, la multinazionale ha trasferito somme per un totale di 7.677.650,28 euro, per le attività svolte lo scorso anno rispetto alla concessione “Gela Agip Giaurone”. Il primo cittadino, che già da assessore allo sviluppo economico aveva lavorato sul tema, vorrebbe che questi stanziamenti in entrata venissero concentrati su “una o due opere concrete per la città”. Questa mattina era fissata una riunione con dirigenti, tecnici e rappresentanze politiche, anzitutto di giunta ma non solo. L’assenza di uno dei dirigenti ha fatto slittare il tavolo. Si tenterà di recuperare sempre in settimana se ce ne saranno le condizioni.
La normativa in materia di royalties è piuttosto stringente: ciò che l’ente comunale incassa dalle concessioni estrattive va destinato al risanamento e allo sviluppo del territorio. La prospettiva alla quale ambiscono il sindaco e la sua amministrazione è proprio questa. Nel tempo, il capitolo ha spesso riservato osservazioni della Corte dei Conti e poi l’inchiesta penale sfociata nell’udienza preliminare attualmente in corso, che vede imputati anche ex sindaci. La Regione, con la situazione di dissesto del municipio e di tanti altri enti siciliani, pure nell’ultima legge finanziaria ha previsto una deroga per destinare i fondi royalties ad usi diversi da quelli dettati dalla disciplina in materia. Il sindaco cercherà di avere un assenso tecnico e politico affinché le somme ottenute possano diventare opere concrete per la città. Entrate piuttosto ingenti per Palazzo di Città, magari in grado di compensare la netta riduzione di quelle incassate per le estrazioni a terra, sono ipotizzabili quando andrà a regime la produzione di gas del progetto “Argo-Cassiopea”. Il governo regionale mesi addietro ha dato l’assenso finale, con una modifica della disciplina e su insistenza di tante forze politiche locali.