Gela. Si conclude nuovamente davanti ai giudici d’appello la vicenda di un imprenditore che, adesso, è stato assolto dalle accuse.
Le operazioni anomale. Secondo i magistrati, avrebbe falsificato i codici di un’operazione effettuata negli uffici postali dopo aver ricevuto una cartella esattoriale. Accuse, però, cadute e assoluzione per l’imputato così come chiesto dai suoi legali di fiducia, gli avvocati Filippo Spina e Riccardo Balsamo. Il procedimento, con le accuse di falso e tentata truffa, è arrivato nuovamente davanti ai giudici nisseni della corte d’appello dopo l’annullamento di una precedente condanna deciso dai magistrati di cassazione. La procura generale ha ribadito la richiesta di condanna in appello a nove mesi di reclusione. Allo stesso tempo, è arrivata la richiesta di effettuare verifiche proprio su una presunta ipotesi di peculato tra gli uffici dell’agenzia postale Gela 1. Richiesta accolta dai giudici d’appello che, in ogni caso, hanno deciso l’assoluzione dell’imprenditore. Come dimostrato dai suoi legali in giudizio, non avrebbe in alcun modo modificato i codici dell’operazione anche perché la sanzione ricevuta era già stata saldata. Qualcosa di anomalo, dunque, si sarebbe verificato proprio nell’ufficio postale. Adesso, i giudici hanno dato mandato di verificare.