Gela. Non hanno risposto all’interrogatorio per rogatoria effettuato dal giudice per le indagini preliminari da Veronica Vaccaro.
Tre dei sette arrestati dai carabinieri con l’accusa di associazioni finalizzata al traffico di stupefacenti con l’operazione “Odissea” rimangono in carcere. L’imprenditore Luigi Brigadieci di 44 anni e Rosario Perna di 34 si sono professati innocenti prima di trincerarsi nel silenzio. Difesi dall’avvocato Flavio Sinatra, hanno preferito rimanere in silenzio davanti dal gip Vaccaro chiedendo di essere sentiti dal giudice Marcello Testaquadra che ha ordinato il provvedimento di arresto. “Voglio parlare con il giudice che ha spiccato l’ordinanza di custodia cautelare”, ha detto Brigadieci mentre il cinquantenne Giuseppe Marino, difeso dal legale Michele Profeta, non ha risposto alle domande rilasciando dichiarazioni spontanee. Il suo legale di fiducia ha chiesto la revoca della detenzione in carcere in favore degli arresti domiciliari. Attualmente i tre, Brigadieci, Giuseppe Marino e il nipote di quest’ultimo, Rosario Perna, sono detenuti nel carcere di contrada Balate.